intervista a stefano rapone e daniele tinti

In birra veritas, smascherati a Tintoria: «Si può ridere con il politically correct»

Foto Gioele Vettraino
Foto Gioele Vettraino

Tre boccali in scena – due per i conduttori, uno per l’ospite – sono il segno che con Tinti e Rapone si parla per il piacere di farlo. Un podcast da 200 puntate e 50 milioni di visualizzazioni. E ora anche la candidatura al premio Strega per Stefano col suo romanzo

La seconda birra, il rapper Coez, questa sera la accetta dopo tre quarti d’ora di chiacchiera e poi riparte con il racconto di quando montava il palco per il concertone del primo maggio. Maurizio Milani la scorsa puntata l’aveva lasciata intatta per due ore abbondanti, scherzando di prostatite e della vita dei dipendenti degli obitori. Anche a Fabio de Luigi il bicchiere lo avevano riempito ancora: spiegava che il personaggio del pagliaccio Baraldi è per lui l’essenza della comicità e poco dopo

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