Immagina di arrivare in una città straniera e di vivere l’esperienza dell’illeggibilità della scrittura. Chi non si sentirebbe disorientato, trovandosi immerso in un alfabeto del tutto indecifrabile? Per chi non conosce l'alfabeto cirillico, per esempio, risulterebbe praticamente impossibile leggere le indicazioni stradali e orientarsi in una città russa. Che cosa vuol dire дом? Ma se, invece, questa parola in cirillico fosse rappresentata con un simbolo?   Viene da pensare che Kamprad si fosse imbattuto nella stessa scoperta per convincersi di poter utilizzare soltanto elementi grafici-simbolici per le istruzioni di montaggio Ikea.

Tutte le persone con disturbi complessi della comunicazione, e parliamo di un spettro molto ampio di soggetti, conoscono molto bene questa sensazione di estraneità trovandosi di fronte alla scrittura alfabetica, ma anche dovendosi misurare con l’espressione verbale; ne deriva la difficoltà ad esprimere i propri bisogni, a entrare in relazione, a partecipare alla vita di un contesto.

Se ne parla in un corso online, gratuito, asincrono (ciascuno si confeziona la formazione secondo i suoi tempi e le sue intenzioni) promosso da Fondazione per la Scuola San Paolo e Fondazione Paideia, nell’ambito del progetto Riconnessioni. Il titolo del corso è “Caa: risorse strategie” (dove Caa sta per Comunicazione aumentativa alternativa). Non c’è bisogno di iscrizione, basta entrare nel sito https://caa.riconnessioni.it/.

Il corso si sviluppa in otto lezioni, ciascuna introdotta da un video e ricca di materiali di approfondimento e spiega come e perché un libro può prendere nuova vita nella forma simbolica della Caa, la pratica clinica che permette di compensare difficoltà di comunicazione e di linguaggio. Le persone con disturbi complessi della comunicazione, ad esempio i soggetti con disturbi dello spettro autistico, ma non solo, trovano nella Caa un grande supporto. Così per molti bambini considerati “fragili lettori”, nel senso che hanno limitate competenze di literacy, difficoltà nella comprensione e nella lettoscrittura; anche per loro i libri in simboli della Caa risultano sentieri accessibili per raggiungere storie e significati. Vi sono molti migranti che trovano efficace l’uso di questi testi per il primo approccio all’italiano come L2, a dimostrazione che i libri in simboli della Caa sono risorse per lo sviluppo linguistico, sia lessicale che sintattico.  Chi vorrà approfondire la Caa si renderà conto che ogni  libro può essere considerato come un oggetto aperto. Non ha confini; nessun testo scritto è chiuso in una sola unica interpretazione, né in una modalità di lettura, né in un’unica strategia di comprensione. Quando ne acquisiamo la consapevolezza ci affacciamo, finalmente, sugli scenari della lettura accessibile, abbandonando le forme tipiche di un libro per spingerci oltre. Dispiegare tutte le diverse possibilità di lettura insite in un testo cartaceo è creare nuove occasioni perché tutti possano leggere.

L’ultima lezione del corso online è un esercizio di immaginazione sulla biblioteca per l’inclusione, per altro oggi già realtà presso il Centro Paideia di Torino. La sfida è riuscire ad avviare comunità più unite grazie alle narrazioni, buone prassi inclusive intorno a un libro atipico come è quello in simboli che appartiene a quell’insieme  di «libri scritti per persone che si trovano in una disposizione amichevole nei confronti dello spirito che li anima» come scriveva il filosofo Wittgenstein nell’introduzione al suo Tractatus, a proposito della sua opera. Il corso formativo “Caa: risorse strategie”, che sui libri in simboli indaga in maniera approfondita,  è rivolto a genitori desiderosi di dar voce alle storie in modo che tutti riescano ad ascoltare, a docenti di ogni ordine e grado consapevoli del bisogno profondissimo di aprire la didattica a nuove feconde possibilità, a operatori sanitari attenti alla Caa, a bibliotecari e librai artefici della cultura dell’inclusione.  

Ci sentiamo, insieme, provocati ad andare oltre i testi e le scritture convenzionali per condividere complessi sistemi di comunicazione, per inventare nuove strategie di lettura eppure efficaci, per sperimentare come modelli atipici di partecipazione alla lettura possano essere la base per costruire inclusione negli ambienti di vita dei bambini.

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