Al centro della difesa e di un vorticoso giro di valori finanziari. Cristian Romero, classe 1998, argentino di Cordoba, è un buon calciatore cui si accredita una luminosa carriera. Riguardo a ciò sarà il futuro a dire. Ma intanto per lui parla un presente che lo dipinge diversamente. Perché il difensore appena trasferito dal Genoa all’Atalanta via Juventus è un asset finanziario. Assieme a lui vengono spostati valori con formidabile velocità, nel contesto di un giro vorticoso che comincia prima di lui e promette d’andare avanti molto dopo.

Calciatori, valutazioni e plusvalenze che s’intrecciano senza che però si perda di vista l'interrogativo cruciale: ma quanto denaro vero sta girando? Certamente a questa domanda non può rispondere lui, che si limita a giocare. Proviamo noi a dare delle indicazioni, basandoci per quanto possibile sui dati ricavati attraverso i documenti di bilancio e i comunicati ufficiali dei club.

Una valutazione che s’impenna

Cristian Gabriel Romero giunge a Genova nell’estate del 2018, proveniente dal Club Atlético Belgrano, società argentina in cui e cresciuto e della quale è tifoso. Quanto il Genoa spenda per portarlo in rossoblù lo si può desumere in via indiretta, poiché la società capitanata da Enrico Preziosi è una delle poche a non inserire nel documento di bilancio annuale l’informazione sulla spesa per acquisizione dei diritti economici di calciatori.

Le cronache dell’estate 2018 parlano di una spesa da circa 1,7 milioni di euro, e la cifra pare confermata da un altro paio di dati. Il primo dato: poco dopo il trasferimento a Genova il calciatore, nel corso di un’intervista rilasciata al Secolo XIX, dichiara di aver versato al Belgrano metà dell’importo che gli spetta per il trasferimento, cioè 120 mila euro su 240 mila euro. Ciò è conseguenza di una peculiarità del calcio argentino, che permette al calciatore di intascare il 15 per cento sul valore di cessione dei suoi diritti. 240 mila euro è il 15 per cento di 1,6 milioni di euro.

Il secondo dato: nel bilancio genoano al 31 dicembre 2019, dove Romero figura alla voce «Plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni di calciatori», risulta che il suo valore contabile ancora da ammortizzare (comprensivo di costi accessori, leggi “commissioni pagate agli agenti”) è di 1.331.247 euro. Dunque è plausibile che nell’estate 2018 il suo trasferimento in Italia sia costato circa 1,7 milioni.

Da qui in poi i valori menzionati sono tutti certi, senza che ciò li renda meno bizzarri. A partire dalla valutazione che dopo soltanto una stagione trascorsa in Italia viene assegnata a Romero: 26 milioni di euro. Si tratta del valore impegnato dalla Juventus nell’estate del 2019 per assicurarsi il calciatore. Ma anche per non schierarlo forse mai nelle proprie file.

Gente che va, gente che non arriverà

Ma davvero il difensore argentino vale quella cifra? A oltre un anno di distanza dalla conclusione dell’accordo la domanda non trova risposta. Tanto più che negli anni più recenti i numeri fra Juventus e Genoa montano impazziti.

L’accordo fra le due società viene di fatto perfezionato nella primavera del 2019. Giusto nei giorni in cui il rapporto fra bianconeri e rossoblù tocca un primo, sublime picco intorno alla figura del centrocampista Stefano Sturaro.

Stefano Sturaro (Foto LaPresse - Belen Sivori)

Questi viene ceduto dal Genoa alla Juventus nell’estate 2014 per 5,5 milioni di euro, il che frutta alla società di Preziosi una plusvalenza da 5,48 milioni di euro. Per di più il club bianconero lascia Sturaro a Genova per la prima parte della stagione 2014-15 e paga in annate successive al Genoa ben 5,5 milioni di euro in premi di valorizzazione. E durante il periodo che Sturaro trascorre in bianconero le due società continuano a scambiarsi calciatori e valori finanziari.

A gennaio 2016 la Juventus acquisisce dal Genoa il centrocampista Rolando Mandragora per 6 milioni di euro, regalando alla controparte una plusvalenza quasi secca (5,8 milioni) e successivamente 2 milioni di euro a titolo di premi di valorizzazione negli esercizi 2017 e 2018 (1 milione per volta). Quanto a Mandragora, va rilevato che il calciatore gioca soltanto una partita con la maglia bianconera (giusto contro il Genoa), prima di essere trasferito in prestito per una stagione al Crotone e poi ceduto all’Udinese nell’estate 2018 per una cifra non meno generosa: 20 milioni di euro.

Tomas Rincon (Marco Alpozzi / LaPresse)

E ancora, a gennaio 2017 la società bianconera prende da quella rossoblù il centrocampista venezuelano Tomás Rincón. Costo 8 milioni di euro, plusvalenza da 7,48 milioni. A giugno 2017 la Juventus già si sbarazza di Rincón cedendolo al Torino, ma intanto paga un altro milione di euro al Genoa come premio di valorizzazione.

Avete perso il conto? In effetti non è facile tenerlo, anche perché la partita è doppia. Nel senso che anche il Genoa compra dalla Juventus. Nel mese di agosto 2018 il viaggio da Torino a Genova viene compiuto dall’attaccante Andrea Favilli, che la società bianconera ha acquisito appena un mese prima dall’Ascoli per 7,5 milioni di euro. Il Genoa spende 5 milioni di euro per il prestito annuale e ottiene l’opzione di riscatto (trasformata a gennaio 2019 in obbligo) fissata a 7 milioni di euro, da esercitarsi alla conclusione della stagione 2018-19. Ciò che puntualmente avviene.

All’inizio di questa stagione l’attaccante viene ceduto in prestito all’Hellas Verona. Quella che riguarda Favilli è dunque un'operazione da 12 milioni di euro sulla rotta Juventus-Genoa. Essa fa scopa con un’altra operazione in viaggio sulla rotta opposta: il portiere Mattia Perin viene trasferito da Genoa a Juventus con valutazione di 12 milioni di euro e plusvalenza pressoché secca per il Genoa (11.994.810 euro).

Ma il vero capolavoro si compie col ritorno di Stefano Sturaro in rossoblù, durante il mercato invernale 2019. Il calciatore è fermo per problemi fisici da maggio 2018. Eppure il Genoa lo acquisisce sborsando 1,5 milioni per il prestito e accettando l’obbligo di riscatto a 16,5 «al verificarsi di determinate condizioni». Fanno 18 milioni, valutazione che tutti giudicano esagerata. Ma ancor più lunare è scoprire che già a febbraio 2019, quando ancora Sturaro non è sceso in campo, maturino le «determinate condizioni per il riscatto». Ciò che permette alla Juventus di realizzare una plusvalenza da 12,9 milioni di euro.

E il suggello di questo tourbillon viene posto domenica 17 marzo 2019, quando un Genoa in condizioni di classifica disperate riceve una Juventus gasatissima dopo aver ribaltato, soltanto cinque giorni prima, le sorti degli ottavi di finale della Champions League contro l’Atletico Madrid. Quel giorno Sturaro esordisce in campionato sostituendo Lazovic al 70’, e soltanto due minuti dopo segna il gol che porta in vantaggio il Genoa. A subire il gol da parte juventina è Mattia Perin. La squadra rossoblù vince 2-0 e grazie a quei 3 inopinati punti si salverà a fine stagione, arrivando alla pari con l'Empoli e spuntandola grazie ai risultati negli scontri diretti. Tutto regolare, ci mancherebbe altro. Però poi non storcete il naso davanti alle repliche televisive del wrestling.

L’Atalanta all’improvviso

Cristian Romero è in campo durante lo Sturaro Day e sa già di essere prossimo a diventare juventino. Scoprirà anche, nelle settimane e nei mesi a venire, che l’intreccio Juventus-Genoa si arricchirà di nuovi passaggi.

Quello che porta Luca Zanimacchia dal Genoa alla Juventus Under 23, la seconda squadra bianconera che nel giro di due sole stagioni si trasforma in una macchina di plusvalenze. E su Zanimacchia realizza l’ennesima plusvalenza il club di Preziosi, che lo cede a 4 milioni di euro e segna in bilancio un attivo di 3,85 milioni di euro.

Il ragazzo gioca una stagione priva di squilli in Serie C con l’under 23 bianconera e viene ceduto in prestito al Real Saragozza, Serie B spagnola. Il sito specializzato Transfermarkt gli assegna un valore di 275 mila euro. Ma l’intreccio comprende anche il ritorno a Genova di Perin, che ormai rischia la crisi d’identità e si chiede ogni santo giorno se il suo campo di allenamento sia alla Continassa o a Pegli.

L’ultimo spostamento avviene a gennaio 2020: prestito al Genoa con scadenza a fine stagione 2020-21. Ma chissà cosa potrà succedere da qui a giugno. Del resto, che con Genoa e Juventus non si possa dare le cose per scontate lo testimonia proprio Romero. Che nel corso di questa estate, mentre cerca di capire se gli tocchi una seconda stagione in prestito al Genoa o la prima in bianconero, si ritrova... all’Atalanta.

Dejan Kulusevski (LaPresse/Nicolò Campo)

Già, l’Atalanta. Sugli intrecci fra la società bergamasca e quella bianconera ci si potrebbe costruire un articolo lungo quanto questo. Ci soffermiamo sull’ultimo giro di valzer, quello che porta Romero da una pista di ballo all’altra, cioè da Genoa-Juventus a Juventus-Atalanta.

A gennaio 2020 la Juventus acquisisce il centrocampista svedese con passaporto macedone Dejan Kulusevski, sotto contratto con l’Atalanta e autore di una grande stagione in prestito al Parma. L’accordo prevede, oltre alla permanenza del calciatore a Parma fino alla fine della stagione 2019-20, il pagamento alla società bergamasca di 35 milioni più altri 9 milioni eventuali in bonus. Dunque 44 milioni. Ma stiamo parlando di 44 milioni in denaro?

Calma. Perché subito parte il flusso in direzione contraria, Torino-Bergamo. A giugno la Juventus cede all’Atalanta un centrocampista dell’Under 23, Simone Muratore. Valutazione: 7 milioni di euro, con plusvalenza da 6,8 milioni per la società bianconera.

Quanto al calciatore, viene immediatamente smistato alla Reggiana, neopromossa in Serie B. E poi, finalmente, tocca a Cristian Romero: prestito biennale per 2 milioni di euro, cui se ne possono aggiungere altri 2 in bonus, e diritto di riscatto per la società nerazzurra fissato a 16 milioni di euro. Il saldo darebbe ancora 8 milioni di euro di attivo all’Atalanta, più altri 9 eventuali in bonus. Ma non ci stupirebbe se non fosse finita qui. Sia per le due società che per Romero.


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