- La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio è un romanzo di «de-formazione», paradigmatico e simbolico che ritrae una generazione senza futuro
- Il protagonista (ornodipendente, ritirato sociale e sessuale) è il prototipo perfetto del fallito, che una mattina d’agosto si sveglia e si rende conto di essersi trasformato in una donna
- Uno dei temi principali è l’identità di genere del maschio, nonché il rapporto con una mascolinità in crisi, spesso ingombrante nel secolo delle rivendicazioni femministe
Vincitore della XXXIV edizione del premio Italo Calvino, La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio, da Quodlibet, è un piccolo capolavoro della letteratura italiana contemporanea: appena 160 pagine per un viaggio kafkiano, ma anche picaresco e fantozziano, all’interno della transessualizzazione di Guglielmo Sputacchiera, un protagonista che è al tempo stesso eroe e propria nemesi, all’interno di un romanzo che l’autore definisce di «de-formazione», paradigmatico e simbolico.



