- Il regista che ha portato in Italia Lazarus l’ultima grande opera del Duca bianco, con l’interpretazione di Manuel Agnelli, riflette sul rapporto intimo fra il nostro bisogno di libertà e la colonna sonora che continua a colorarci la vita.
- «La musica di Bowie mi ha fatto sentire vivo per la prima volta. Da ragazzino sono stato salvato dalla musica».
- «Il nostro compito come artisti, in questo turbolento periodo, è dare energia e parlare a tutti. E Lazarus è un’opera sofisticatissima ma al tempo stesso popolare, perfetta per questo tempo».
Il testo che segue è di Valter Malosti, regista teatrale e autore della versione italiana di Lazarus, l’ultima grande opera di David Bowie, scritta con Enda Walsh e ispirata a The Man Who Fell to Earth di Walter Trevis. Lo spettacolo ha debuttato nei giorni scorsi a Cesena, sarà poi a Modena, Rimini, Roma, Bologna, Napoli, Lugano, Milano, Ferrara e Torino. Il protagonista è Manuel Agnelli. Il primo vero disco che ho comprato me lo ricordo bene, intendo comprato in un negozio di dischi, sigil



