- È appena uscito Serge, il nuovo romanzo di Yasmina Reza. Tra i narratori in circolazione, Reza è probabilmente la più sintonizzata col mondo; quella con l’orecchio più accordato col suono di quella borghesia sclerotica, esausta e tragicomica con cui spesso identifichiamo il (nostro) mondo.
- La leggerezza orchestrata da Reza è terribile. È quella della vacuità, dell’assenza di fondamenti e radici, leggerezza che non è levità né frivolezza, ma vertiginosa inconsistenza. Da grande autrice qual è ormai in modo indiscutibile, Reza sembra aver raccolto da Milan Kundera un preciso compito storico letterario: far suonare il vuoto.
- La maturità è impossibile: quella di Serge è una generazione di adulti bloccati nell’infanzia, goffi, autistici, sconfitti.
È appena uscito Serge, il nuovo romanzo di Yasmina Reza. Un libro di Reza è sempre un evento: tra i narratori in circolazione, Reza è probabilmente la più sintonizzata col mondo; quella con l’orecchio più accordato col suono di quella borghesia sclerotica, esausta e tragicomica con cui spesso identifichiamo il (nostro) mondo. Un nuovo lavoro di Reza non te lo perdi, giacché tra tutti i narratori viventi lei è certamente quella più flaubertiana. Essere flaubertiani oggi: mostrare il nesso strett



