intervista

Zasha Colah: «Così l’arte ridefinisce la lotta contro la cancel culture istituzionale»

Zasha Colah, curatrice della 13esima Biennale di Berlino (foto di Moritz Haase)
Zasha Colah, curatrice della 13esima Biennale di Berlino (foto di Moritz Haase)

Parla la curatrice della 13esima Biennale di Berlino, dedicata al foxing, ovvero alle pratiche di resistenza artistica contro l’oppressione e la censura: «Esploriamo la capacità di un’opera di stabilire le proprie leggi, di fronte alla violenza legale»

Quando ho incontrato per la prima volta Zasha Colah, a Mumbai quasi dieci anni fa, in città tutti parlavano di lei: la Biennale della vicina Pune che aveva curato con il marito Luca Cerizza (a capo del Padiglione Italia alla scorsa Biennale di Venezia) scuoteva le coscienze, toccando gangli sociopolitici allora ancora sotto traccia. Oggi è curatrice della 13ª Biennale di Berlino (fino al 14 settembre). Da un capo all’altro del mondo si muove con una grazia attenta e occhi concentrati, felini – s

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