Tutti lo ricordano come giornalista e radiocronista, volto televisivo e politico, ma si parla molto poco del suo essere scrittore. Eppure tutto quello che ha letto e recitato veniva fissato da una mano ferma
Tutto finisce il 4 agosto 2020, con il necrologio di Sergio Zavoli, che aveva iniziato a vivere da cittadino libero poco più che ventenne, quando nel ’45 aveva visto «riapparire su un muro il primo manifesto funebre, con l’annuncio che Gasparoni Elvira, patentata ostetrica, 61 anni, se n’era andata. Era il segno che si ricominciava a morire uno alla volta. Quell’improvviso riapparire di una morte singola diceva che la vita era rientrata nel proprio dominio. Tutto si ricuciva in una spaesata nor



