La tv pubblica

Rai, il dilemma del senato: declino finale o rilancio?

  • Il “partito” Rai s’acconcia e cerca convenienze, di persone e di corporazione, entro questo presente eterno e privo d’orizzonte mentre collude di fatto con lo stato maggiore di Mediaset nel sistema del Duopolio
  • i “patiti” della Rai, dipendenti, autori e intellettuali, la vedono sprecata in mezzo al dinamismo mediatico del globo
  • l’VIII Commissione del Senato, impegnata nelle audizioni sui progetti di riforma, si trova a scegliere fra:lasciare che la Rai scivoli verso il ruolo  dei Servizi Pubblici “minori” oppure salga al livello e alle logiche di quelli di Francia ed Inghilterra

Secondo Alessandro Penati la Rai, pur afflitta dai problemi che l’amministratore delegato Carlo Fuortes ha esposto al parlamento, non può dirsi in agonia perché indebitarsi le costa poco in interessi grazie alla garanzia dello stato. Così dagli anni Ottanta non muore ma non prospera, galleggia come un barcone avvinto al lungofiume.  Partito Rai Il “partito” Rai s’acconcia e cerca convenienze entro questo presente eterno e privo d’orizzonte mentre collude di fatto con lo stato maggiore di Me

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