Voci

Nell’arte della sopravvivenza le piante sono migliori di noi

  • Il dibattito: sulle pagine di Domani il filoso Paolo D’Angelo è intervenuto criticando la posizione di Mancuso e sottolineando che l’uomo punta ad altro oltre alla sopravvivenza. Il botanico interviene in replica: «Temo che questa speciale situazione dell’uomo non abbia alcun sostegno scientifico».
  • L’uomo basa «la convinzione di presunta superiorità» sul cervello: «ci rende davvero migliori degli altri esseri viventi?».
  • «Le piante sono delle fuoriclasse della sopravvivenza che nel corso della loro evoluzione hanno sviluppato soluzioni tanto diverse da quelle degli animali da essere, spesso, il loro opposto. Proprio perché così diverse da noi, potrebbero insegnarci tanto se non fossimo ciechi e presuntuosi».

Dalle pagine di questo giornale, il professor Paolo D’Angelo è intervenuto lo scorso 14 dicembre in difesa del genere umano, sottolineando le fondamentali differenze che esistono fra la nostra specie e le piante da me indicate come modello dal quale trarre importanti insegnamenti. L’argomento principale utilizzato dal professore è che gli esseri umani sono «irriducibilmente diversi dalle piante». Per D’Angelo, che lo scopo primario della vita sia la sopravvivenza della vita stessa, è un «rovello

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