Anche la sorella di Daphne Caruana Galizia esprime solidarietà e preoccupazione. Per la federazione europea dei giornalisti «è a dir poco anomalo, questo comportamento da parte di un premier in carica». L’allerta è arrivata sia al consiglio d’Europa che alle istituzioni Ue
- L’attacco alla libera stampa condotto durante il governo Meloni mette in allerta l’Europa. Chi vigila sul pluralismo – realtà europee che lavorano a stretto contatto con la Commissione Ue – segue la vicenda che riguarda Domani e la sta denunciando anche a Bruxelles.
- «L’effetto è di inibire tutti i giornalisti, con conseguenze serie su libertà di informazione e democrazia», dice Corinne Vella. Sua sorella, Daphne Caruana Galizia, ha continuato le sue inchieste finché è stata assassinata. Le azioni legali contro di lei continuano. L’ormai ex premier Muscat si definiva «normale cittadino», come ora fa Meloni.
- La fondazione dedicata a Daphne, e tante altre realtà che si battono per la libertà di stampa, si sono attivate sul caso che riguarda Domani. «La mossa di Meloni è un’intimidazione non solo verso questa redazione, ma verso tutti i giornalisti», dice Ricardo Gutiérrez della federazione europea dei giornalisti. La denuncia è arrivata al consiglio d’Europa, e l’allerta della Media Freedom Rapid Response anche alle istituzioni Ue.