A chi l’appalto per la cucina italiana? A noi! E all’azienda del fascista Avaro

Un brindisi tra amici. Era il 2021 quando l’attuale sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, brindava con Martin Avaro. La location era Napoli, in attesa della presentazione del libro di Giorgia Meloni, allora leader di opposizione. A distanza di quattro anni nessuno è rimasto indietro. Delmastro è diventato padrone delle carceri italiane, Meloni presidente del Consiglio e Avaro imprenditore che, come svelato da Domani, prende affidamenti diretti da palazzo Chigi. Ma non solo, questo giornale può rivelare anche che l’imprenditore venuto dalla militanza nera di Forza nuova ha ottenuto due affidamenti da società pubbliche dell’ente guidato dal presidente della regione Lazio, il meloniano di ferro Francesco Rocca. Gli affidamenti sono, appunto, due: uno da Lazio Innova e l’altro da Arsial per un evento nell’ambito delle iniziative per l’inserimento della cucina italiana nel patrimonio immateriale dell’Unesco. Risultato salutato con giubilo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’ultima edizione di Atreju: «A sinistra non sono riusciti a gioire sul riconoscimento alla cucina italiana come patrimonio dell’Unesco. Loro hanno rosicato, è una settimana che mangiano dal kebabbaro». Ora si scopre che una delle iniziative che hanno contribuito al risultato ha avuto anche la regia di Avaro, l’imprenditore che amava cantare a squarciagola l’inno moderno dei neofascisti: «Cuore nero...e me ne frego del mondo intero», naturalmente accompagnato dal saluto romano. Avaro è stato esponente di Forza nuova. Vanta un passato burrascoso, mai condannato, ma prescritto in un’occasione per lesioni aggravate. Così il fascista ex Forza Nuova fa affari d’oro con Chigi, Atreju e Fratelli d’Italia Niente kebab Iniziamo dall’affidamento diretto disposto dall’Arsial, l’agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio. Se ne trova traccia sul sito dell’agenzia, nella sezione trasparenza. Anche in questo, come negli altri casi, tutto legittimo, l’affidamento è arrivato mediante trattativa diretta sul portale acquisti in rete della pubblica amministrazione. La società di Avaro si è occupata in particolare «dell’illuminazione artistica dei giochi di luce da realizzarsi durante la cena istituzionale per la presentazione della candidatura Unesco “Cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale”», si legge. La cifra stabilita è di 30mila euro e nella determina, risalente al dicembre 2023, venivano indicati i servizi da garantire dai giochi di luce su Castel Sant’Angelo e Ponte Sant’Angelo al servizio di «animazione storico-artistica e assistenza tecnica per conferenza stampa (sala conferenza stampa - Cappella dei Condannati)». E chi meglio di Avaro per celebrare la cucina nazionale? L’imprenditore vanta tra gli amici anche Giancarlo Righini, uno dei più potenti assessori della giunta Rocca, con delega al Bilancio. Nel 2022 lanciava così la sua candidatura alle regionali: «In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro», prima di ringraziare «i tanti parlamentari intervenuti rappresentati da Chiara Colosimo e Marco Silvestroni (...) e per l'organizzazione a Federico Rocca, Fulvio Giuliano, Rachele Mussolini e Martin Avaro». Righini a Domani aveva già spiegato che «Avaro è una persona di fiducia del partito». Italica Solution ha ricevuto anche un altro incarico, quello di organizzare l’evento dello scorso febbraio, dedicato al turismo, organizzato da Lazio Innova, società in house della regione Lazio. Il valore dell’aggiudicazione è di 39.500 euro. Evento al quale ha preso parte un lungo elenco di ospiti politici, a partire dagli assessori regionali. Tutto legittimo, ma un dato è certo: dalla Regione a palazzo Chigi la bandiera che sventola ha un solo colore: nero. Banglatour ed elogio delle SS: ecco a chi dà appalti Meloni Fuga dai social E proprio dopo le nostre inchieste sulle commesse dalla presidenza del Consiglio i deputati del Pd, primo firmatario Andrea Casu, hanno presentato un’interrogazione «per sapere se non ritenga inopportuno l’affidamento diretto da parte della Presidenza del Consiglio alle due società citate in premessa impegnate nell’allestimento degli eventi di FdI». Il partito meloniano non riesce a fare a meno dei servizi forniti dall’ex camerata. Lo ha voluto fin dall’inizio dell’ascesa al potere fin dalla vittoria elettorale all’hotel Parco dei principi, come abbiamo raccontato nel 2023. E ha allestito l’ultima edizione dell’evento dei giovani del partito, Atreju. «Quella di Italica Solution, fra le offerte vagliate, è risultata anche quest’anno la più competitiva e la migliore nel rapporto qualità-prezzo. Martin Avaro non ha alcun ruolo all’interno del partito», ha detto a Domani l’ufficio stampa di FdI. Di certo l’ex segretario romano di Forza nuova è amico anche di Arianna Meloni così come dell’intero stato maggiore del partito. Ad Atreju il solito repertorio di Meloni: attacca la sinistra, rivendica la stabilità e si loda per la politica estera Le società con cui Avaro fa incetta di affidamenti sono: Italica Solution, come evidente già dal sito della società, ma anche a Mr Tailor, dove divide le quote societarie con un fascista che rivendica tuttora l’appartenenza nera, Andrea Di Cosimo. Entrambi hanno versato come capitale sociale un euro nella società e sono riusciti a ottenere ben due affidamenti diretti da palazzo Chigi, uno da 137mila euro più iva e l’altro da 39.990 euro più iva. Dopo il nostro scoop la pagina social di Di Cosimo è scomparsa. Tra gli ultimi post la rivendicazione chiara della sua militanza con una foto che ritraeva lo striscione: «San Giovanni è fascista». Il socio di Avaro in passato è stato candidato per Forza nuova. Allievo di Roberto Fiore, condannato per l’assalto alla Cgil durante la pandemia.