I punti di distribuzione del cibo delle organizzazioni non profit sono diventati i termometri delle nuove povertà, persone bloccate dalla cassa integrazione a poche ore, persone che sono scivolate sotto la soglia. A Emergency in media chi chiede il cibo ha già oltrepassato la soglia 7 di chi non riesce più a pagare affitto e bollette.
- Le condizioni create dal lockdown hanno creato una nuova povertà che ha investito fasce non protette e che non rientrano nei dati ufficiali.
- Nei punti di distribuzione si trovano lavoratori autonomi, ma anche di chi un’occupazione ce l’ha formalmente, ma in realtà non lavora.
- La rete di solidarietà si è ampliata a dismisura, ma il problema resta grave soprattutto se si tiene conto che le istituzioni spesso non hanno neppure gli strumenti formali per aiutare.