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Contrordine compagni Lgbt, contrordine a tutti i colori dell’arcobaleno: sul testo della legge sull’omotransfobia si tratta. Dopo aver sostenuto per sette mesi l’esatto contrario, il segretario Enrico Letta si è arreso all’amara necessità dei numeri. E i numeri della vecchia maggioranza giallorossa al Senato sono dimagriti, scrive in prima pagina Daniela Preziosi.  Quanto alla legge Zan, senza un segno di apertura alle modifiche, e cioè senza un cedimento alle velate minacce di Italia viva, il testo rischia di morire trafitto dalle richieste di “non passaggio all’esame degli articoli” firmate da Lega e Fratelli d’Italia. Una trappola congegnata da Roberto Calderoli, un voto procedurale probabilmente segreto. Con la protezione dell’anonimato, il rischio di franchi tiratori diventa certezza: ne potrebbero spuntare a mazzi da Italia viva. Ma anche nel Pd c’è chi non ha mai digerito alcuni passaggi della legge. Gli ottimisti contano almeno tre voti contrari. Il rischio è che i numeri svelino anche le magagne interne del partito di Letta.

A proposito di magagne, ce ne sono anche a destra. Perché se è vero che l’unione fa la forza, nel campo sovranista come vi racconto la debolezza fa l’unione. Succede così che i leghisti vanno in spedizione a Budapest per gremire con la destra polacca le piazze a sostegno di Viktor Orbán, assediato da un’opposizione unita che può batterlo ad aprile. La destra italiana e il premier ungherese spalleggiano a loro volta il primo ministro polacco nella crisi Polexit. E Mateusz Morawiecki pur di vantare supporto internazionale perde pure la memoria: ma come, non era il suo partito a dire che «Le Pen è al pari di Putin»? Ora Morawiecki nel pieno di un vertice europeo incontra Marine. Pure la leader del Rassemblement non è da meno. In competizione a destra con Éric Zemmour, in vista delle presidenziali stringe mani a tutti: si fa invitare a Budapest, invita Matteo Salvini a Parigi. Entrambi annunciano che la nuova alleanza della destra europea è imminente. Di imminente ci sono per ora le reciproche debolezze.

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