- Dalla via dedicata al nonno alla storia dell’azienda di biciclette: tutto serviva a costruire un’illusione di onestà. Così a Caltanissetta si sono spesi una cinquantina di milioni di euro per un progetto inaugurato nel 2012.
- La “zona franca della legalità” è nata il 2 maggio del 2012 con decreto del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, che qualche settimana prima era stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
- Fra menzogne e ipocrisie, il baraccone messo su da Montante, da Lo Bello e da Lumia ha cominciato a muoversi proprio con le biciclette del nonno e quella strada nella “zona franca”.
La via Calogero Montante da qualche settimana non esiste più. Era spuntata all’improvviso una decina di anni fa, in mezzo ad altre strade che portano il nome di siciliani uccisi dalla mafia. Da una parte confinava con via don Pino Puglisi, il prete di Brancaccio assassinato da Gaspare Spatuzza nel settembre del 1993, e dall’altra con via Lillo Zucchetto, poliziotto caduto a Palermo per mano dei boss nel novembre del 1982. Un intruso fra le vittime di Cosa nostra, perché Calogero Montante per su


