Nei paesi dove la somministrazione di AstraZeneca è ripresa, la sua sospensione ha comunque determinato effetti visibili sulla fiducia della popolazione in quel tipo di vaccino. A rilevarlo è YouGov. 

Calo di fiducia

Italia, Germania, Francia e Spagna sono fra i paesi ad aver interrotto per qualche giorno, con motivazioni precauzionali, le iniezioni di AstraZeneca. Qual è stato l’effetto nella percezione delle opinioni pubbliche di questi quattro paesi? «Un sostanziale declino nella sicurezza percepita di questo vaccino», è la sintesi di YouGov: «Le persone sono più propense a ritenerlo insicuro, piuttosto che sicuro». È possibile vedere il calo di fiducia perché si possono comparare i dati con una rilevazione precedente, fatta a fine febbraio, quindi prima della sospensione.

Nel nostro paese, a febbraio il 54 per cento riteneva il vaccino AstraZeneca sicuro; ora solo il 36 per cento afferma lo stesso. Andamento simile in Spagna, che passa dal 59 per cento al 38. Insomma fra italiani e spagnoli sono di più coloro che ritengono quel vaccino inaffidabile.

Il trend è negativo anche a Berlino, e qui si partiva già da un maggiore scetticismo. In Germania infatti a febbraio solo il 43 per cento era pronto a dire che il vaccino in questione è sicuro; il 40 per cento non si fidava. Oggi, la maggioranza dei tedeschi è tra le file di chi lo ritiene insicuro – il 55 per cento  – mentre i fiduciosi calano al 32 per cento (un terzo circa). La Francia, che in generale è un paese la cui opinione pubblica è particolarmente scettica coi vaccini, considerava perlopiù insicuro AstraZeneca già a febbraio (il 43 per cento lo riteneva insicuro, solo il 33 per cento si fidava). Ora va ancora peggio: è il 61 per cento a non fidarsi, solo il 23 per cento ritiene AstraZeneca sicuro.

I divari

Su Svezia e Danimarca, YouGov non ha dati comparativi con febbraio, ma fotografa comunque la situazione odierna nei due paesi, anch’essi autori di sospensione di AstraZeneca. In Svezia prevalgono i fiduciosi (il 43 per cento lo ritiene sicuro, il 34 no); la Danimarca è divisa: 42 per cento contro 42 per cento, fra chi si fida e chi no. In ogni caso «in entrambi i casi il vaccino in questione è ritenuto sicuro da meno persone rispetto alle alternative Pfizer e Moderna».

C’è un luogo dove invece la fiducia verso AstraZeneca rimane tutto sommato invariata, nonostante la questione trombosi e sospensioni, e quel luogo è il Regno Unito. Qui la stragrande maggioranza continua a ritenere AstraZeneca sicuro, ben il 77 per cento, con un calo di soli 4 punti percentuali rispetto a febbraio. A Londra e dintorni, AstraZeneca compete – in termini di fiducia – alla pari con Pfizer, che rassicura il 79 per cento di britannici.

Del resto già a febbraio era evidente dalle rilevazioni YouGov una differenza sostanziale di percezione tra Europa continentale e britannici. Gli europei avevano meno fiducia in AstraZeneca rispetto a Pfizer o Moderna, mentre nel Regno Unito tutte le opzioni erano considerate ugualmente affidabili. Il caso delle sospensioni non ha fatto che approfondire i divari.

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