La cerchia orbaniana compra Blikk e un gruppo di testate. Il controllo sull’informazione va oltre la già nota presa dei media, si fa più aggressivo: col competitor Magyar in testa nei sondaggi, il premier ricorre a video manipolati con l’IA, impazza su Tiktok e intruppa «guerrieri digitali»
Quando è tornato al potere in Ungheria, nel 2010, Viktor Orbán ha cominciato la presa dei media. Ora che rischia di perdere il potere, ad aprile, l’autocrate rende ancor più aggressiva la sua strategia: non si limita ad aumentare il controllo sui media, come ha appena fatto con il quotidiano Blikk, o a sconfinare nei Balcani, come ha già fatto da anni. Mette mano ai media seguiti a Bruxelles, cioè dall’establishment Ue; e non si ferma ai media tradizionali. Fa di tutto per sfondare su TikTok e i



