EUROPA E STATO DI DIRITTO

La guerra è l’alibi per perdonare le derive di Polonia e Ungheria

(Il premier polacco con la presidente della Commissione Ue. Foto AP)
(Il premier polacco con la presidente della Commissione Ue. Foto AP)
  • «Timing is not good». Il momento non è quello opportuno, dice Manfred Weber. Presiede il gruppo politico più ampio dell’Europarlamento, cioè quello popolare, e si riferisce alle prese di posizione dell’Ue sul tema dello stato di diritto in Polonia e in Ungheria. 
  • Fino a poche settimane fa, ogni alibi per evitare di applicare il meccanismo che vincola i fondi Ue al rispetto della rule of law sembrava caduto. Ma poi c’è stata l’invasione dell’Ucraina, ed è diventata il nuovo alibi. Tra gli effetti della guerra nella politica europea, c’è anche quello di annichilire il dibattito sul rispetto dei valori democratici in Polonia e in Ungheria.
  • A Strasburgo lo confermano, da fronti opposti, gli eurodeputati più attivi sul tema (Freund, Cseh, in’t Veld) così come l’ex ministro degli Esteri polacco (l’eurodeputato Waszczykowski) e i suoi sodali in Ue (inclusa la destra nostrana).

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