guerra commerciale

Sui dazi Trump fa altri ricatti, mentre una docile Ue cerca l’accordo

Mentre la sua amministrazione sposta l’orizzonte a settembre, il presidente lancia messaggi arbitrari: «Potrei pure anticipare rispetto al 9 luglio, o imporre il 25%». I leader europei hanno già digerito tassa fissa e deregulation. Von der Leyen prende pure a picconate il Wto

Prima che la Cina potesse definire i contorni e i limiti della vicenda, Donald Trump aveva – come al solito – già annunciato che «abbiamo firmato ieri, no?». E mentre il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, aggiungeva a corollario che «altri accordi arriveranno presto», quello al Tesoro, Scott Bessent, sfumava l’orizzonte verso settembre: «Entro il Labor Day». L’unica cosa certa delle scadenze imposte da Donald Trump è che sono totalmente arbitrarie: così come ha fatto saltare le fantoma

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