- In quella stessa reggia dove nel 2017 da neoeletto Macron ha ricevuto Putin, ora nei giorni del conflitto in Ucraina i leader europei riuniti in Consiglio pensano alla direzione da dare all’Ue.
- Aleggia, nei corridoi di Versailles come in quelli dell’Europarlamento di Strasburgo, una sensazione nitida: che la guerra in Ucraina possa essere il momentum per spingere verso una nuova architettura europea proiettata verso militarizzazione e «difesa comune». La tentazione di utilizzare lo spartiacque della guerra per una svolta di questo tipo è così forte che si torna a parlare di una convenzione che porti a una riforma dei trattati.
- C’è poi il tema della vulnerabilità energetica: si lavora a un compromesso su tempi e modi per ridurre la dipendenza da Mosca. Quanto alle risorse, sulla scia di ciò che è avvenuto con la pandemia – e cioè l’indebitamento comune - la Francia, in sintonia con Roma, spinge per sostenere indipendenza energetica e difesa con modalità simili.
Quando la Francia ha assunto la presidenza di turno in Europa, Emmanuel Macron ha messo in conto un invito ai capi di stato e di governo a Versailles. L’invasione dell’Ucraina non era ancora iniziata. La due giorni di Consiglio europeo cominciata questo giovedì pomeriggio è diventata un Consiglio di guerra, con l’aggressione come tema di fondo, e l’obiettivo di concordare la direzione politica sotto la pressione del conflitto. Architettura bellica Nell’invito alla riunione informale, il p



