- «Per noi modenesi è semplicemente “l’aceto”. Ormai è come uno di famiglia». Nelle parole di Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio di tutela aceto balsamico di Modena Igp, si capisce l’attaccamento del territorio a uno dei suoi prodotti di punta.
- Un indizio utile a capire perché questa parte di Emilia abbia protestato in maniera tanto veemente contro la norma slovena che mira a definire il suo aceto come balsamico.
- «Un aceto non è come un altro, per questo devono definire il loro in maniera diversa, visto che non si può considerare balsamico», sottolinea Federico Desimoni, direttore del Consorzio.
«Per noi modenesi è semplicemente “l’aceto”. Ormai è come uno di famiglia». Nelle parole di Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio di tutela aceto balsamico di Modena Igp, si capisce l’attaccamento del territorio a uno dei suoi prodotti di punta. Un indizio utile a capire perché questa parte di Emilia abbia protestato in maniera tanto veemente contro la norma slovena che mira a definire il suo aceto come balsamico. «Un aceto non è come un altro, per questo devono definire il loro in manie



