IL DOSSIER DELLA COMMISSIONE

Bruxelles avvia il suo piano per alleggerire le tutele sugli ogm

(Foto Unsplash)
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Secondo l’esecutivo Ue, le tecnologie di ultima generazione meritano regole più light sulla valutazione dei rischi. La Commissione lo mette nero su bianco in uno studio di 117 pagine. Ma come rivelano gli scambi intercorsi tra i commissari e le lobby, l’intenzione di Bruxelles è chiara già dal 2019

  • Le più recenti tecnologie di modifica genetica per ora sono sottoposte alle stesse regole di tutti gli altri ogm, in termini di valutazione del rischio e di tutela per ambiente e consumatore.
  • I nuovi ogm sono ogm: lo ha chiarito la Corte di giustizia nel 2018. Dopo la sentenza, le pressioni lobbistiche per cambiare le regole si sono intensificate. 
  • Già nel 2019 Bruxelles aveva nel cassetto una deregulation, da allora l’iter va avanti. Lo studio appena pubblicato è il primo passo per alleggerire le norme. Una fetta di società civile denuncia: «Bruxelles ascolta le multinazionali e non noi».

La Corte di giustizia europea ha già detto a chiare lettere tre anni fa che gli ogm di nuova generazione – il genome editing, “Crispr” – non possono sfuggire agli obblighi di valutazione del rischio e di trasparenza verso il consumatore. Con una sentenza del 2018, la Corte ha chiarito che i nuovi ogm sono comunque ogm, e che devono rispettare le stesse regole. Ma le pressioni nella direzione opposta sono state così incalzanti che l’esecutivo europeo, in sintonia con i governi, si prepara da tem

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