A Zagabria il candidato della sinistra ambientalista Tomislav Tomašević ha sbaragliato tutti gli avversari al primo turno delle elezioni amministrative di domenica 16 maggio. Ottenendo più del 45 per cento dei voti, la coalizione Možemo! (“Si, possiamo”) da lui guidata si appresta a vincere il ballottaggio nella capitale che è stata per vent’anni la roccaforte del conservatore Milan Bandić, morto improvvisamente in piena campagna elettorale, e il cui mandato è stato caratterizzato da corruzione e clientelismo.

Diritto alla città

Classe 1982, Tomašević con tutta probabilità verrà eletto sindaco di Zagabria al ballottaggio di domenica 30 maggio. Candidato della coalizione rossoverde che unisce movimenti e partiti ambientalisti e progressisti, Tomašević ha alle spalle vent’anni di attivismo, di cui gli ultimi quattro trascorsi tra i banchi dell’opposizione nel consiglio comunale di Zagabria e, dall’anno scorso, come membro del parlamento croato.

Tomašević è attivo nei movimenti ambientalisti ed è da sempre impegnato nelle campagne per il diritto alla città, in particolare contro la privatizzazione dello spazio e dei servizi pubblici. Mentre i partiti tradizionali non riescono a rispondere alle richieste di maggior partecipazione cittadina e tutela dell’ambiente, Možemo! le ha messe al centro del proprio programma elettorale, promettendo un’amministrazione trasparente, attenta all’ambiente e alla partecipazione attiva dei cittadini.

Rivincita dei movimenti

L’attesa vittoria di Tomašević e della coalizione Možemo! (che nel 2020 era già riuscita a conquistare sette seggi nel parlamento) viene interpretata come la rivincita dei movimenti e delle piattaforme civiche di stampo ambientalista e progressista che da essi sono emerse negli ultimi anni in Croazia, riempendo un vuoto in un panorama politico dove i socialdemocratici, in netto calo di consensi, sono stati finora l’unica alternativa ai partiti nazionalisti di destra. Quella di Tomašević non è una vittoria personale, ma collettiva. Gli eletti nel consiglio comunale cittadino, nei distretti e nei comitati di quartiere provengono dal mondo dei movimenti sociali e dell’associazionismo, e sono da sempre attivi nell’ambito del diritto alla città, dei beni comuni, della difesa dei diritti dei lavoratori e delle persone Lgbt. Dopo anni di proteste nelle strade e nelle piazze, nel 2017 questi diversi attori sono confluiti prima nella piattaforma civica “Zagabria è nostra” (Zagreb je naš), che nel 2017 ha tentato la via istituzionale candidandosi alle elezioni amministrative della capitale “pur mantenendo un piede nelle piazze”, come ci tengono a ricordare. Quattro anni dopo, la coalizione nazionale Možemo!, di cui “Zagabria è nostra” fa parte, è riuscita a passare dal 7,6 per cento al 45 per cento dei voti, e da quattro seggi su 47 in consiglio comunale agli attuali 23, ai quali si sommeranno quelli del partito social-democratico (Sdp), uscito sconfitto da questa tornata elettorale. Il candidato del Sdp ha invitato a votare per Tomašević al ballottaggio, in cui il leader di Možemo si scontrerà con il candidato dell’estrema destra, l’ex cantante Miroslav Škoro del Movimento per la Patria.

Modello Barcellona

Možemo! è una piattaforma municipalista, ispirata alla piattaforma civica spagnola Barcelona en Comu, ma anche alle esperienze italiane di Napoli e Bologna. A Zagabria la coalizione rossoverde è riuscita a mettere in pratica, adattandoli al contesto locale, i principi del pensiero municipalista, quali ad esempio un processo decisionale democratico e la formulazione del programma politico assieme ai cittadini. Così come nel 2017, anche in occasione delle elezioni comunali del 2021 il programma politico di Možemo è stato elaborato da esperti e cittadini assieme. Circa diecimila persone sono state coinvolte nella sua stesura, esprimendosi sulle priorità della città e dei suoi quartieri. Možemo, infatti lavora per gruppi di quartiere e comitati locali, portando avanti l’idea di una città policentrica in cui non siano solo i quartieri del centro ad essere rappresentati.

L’idea di una Zagabria più verde, democratica e femminista, con un’amministrazione trasparente e partecipata dai cittadini sembra essere risultata vincente, così come gli sforzi fatti per far confluire in un’unica coalizione le varie espressioni della società civile, dai movimenti sociali ai partiti politici. Mentre si appresta ad essere eletto sindaco, crescono già le aspettative sull’amministrazione Tomašević, che ha promesso di coinvolgere la cittadinanza nell’elaborazione delle politiche pubbliche. E nella regione si alimenta la speranza che sia Možemo a guidare l’onda ecologista e progressista che in tanti sperano non rimanga limitata a Zagabria.

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