Secondo il governo danese la Siria è ormai un paese sicuro e dunque i permessi di soggiorno possono essere sospesi. Ma per i rifugiati che si trovano nel paese ormai anche da sei anni, che hanno figli, lavoro, parlano il danese, questa svolta rappresenta una tragedia
- Il governo danese ha deciso di sospendere i permessi di soggiorno per i rifugiati siriani, arrivati nel paese nel 2015 e oggi oltre quota 35 mila.
- La Danimarca sostiene che adesso la Siria sia un paese sicuro; la scelta ha suscitato la condanna dell’Ue. Il governo danese non ha però accordi con la Siria per il ritorno dei rifugiati e quindi chi si rifiuta di partire viene spedito in un centro per il rimpatrio.
- «Ho vissuto qui per sei anni, ho lavorato, parlo danese, ora io e i miei figli rischiamo di finire in un centro dove verremo spogliati dei nostri diritti» racconta Rasha Kairout.
«Io e miei figli viviamo in uno stato di paura, sospesi nell’incerto. Se torno a Damasco con loro, verrò arrestata all’aeroporto e saremo morti». È una storia come quella di tanti quella della trentottenne Rasha Kairout, madre di due adolescenti di 13 e 15 anni e rifugiatasi in Danimarca nel 2015 per scappare dagli orrori della guerra civile siriana, che adesso rischia di essere rispedita indietro dal governo di Mette Frederiksen. Secondo Copenaghen l’area intorno a Damasco è sicura e per quest



