Il presidente uscente che ha vinto al ballottaggio contro l’avversario Dragan Primorac è sostenuto dall’opposizione e critico nei confronti dell’Unione europea e della Nato. Secondo lui Bruxelles «non è democratica» ma si oppone con forza al primo ministro conservatore
Zoran Milanović, sostenuto dall'opposizione e critico nei confronti dell'Unione europea e della Nato è stato rieletto come presidente della Croazia a larga maggioranza per un altro mandato di cinque anni, sconfiggendo al ballottaggio il candidato del partito conservatore al governo Dragan Primorac.
Secondo i risultati pubblicati dalle autorità elettorali statali croate dopo lo spoglio di oltre il 99 per cento delle schede del ballottaggio, Milanović ha ottenuto oltre il 74 per cento dei voti, rispetto al suo sfidante Primorac, che ne ha ricevuti quasi il 26 per cento.
Il risultato è un salto avanti importante per Milanović, critico del supporto militare occidentale all'Ucraina nella sua guerra contro la Russia. Milanović si oppone anche al primo ministro conservatore della Croazia Andrej Plenković e al suo governo.
Contro l’Ue
Parlando dopo la pubblicazione dei risultati, Milanović ha affermato che la sua vittoria è un segno di approvazione e fiducia da parte degli elettori, ma anche un messaggio: «Chiedo al governo di ascoltarlo. Questo è ciò che i cittadini volevano dire. Questo non è solo un sostegno per me».
Domenica, Milanović ha nuovamente criticato l'Ue definendola «in molti modi non democratica» e gestita da funzionari non eletti. Un’Ue che ragiona nei termini del «se non la pensi come me, allora sei il nemico» pratica «violenza mentale», ha affermato. «Non è questa l'Europa moderna in cui voglio vivere e lavorare», ha detto. «Lavorerò per cambiarla, per quanto mi è possibile come presidente di una piccola nazione».
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