Un attacco informatico a Collins Aerospace, un service provider per sistemi di check-in e di imbarco sta causando gravi disagi negli aeroporti europei. Il problema è partito da Bruxelles, dove questa mattina nove voli sono stati cancellati e una quindicina risultano in ritardo di oltre un’ora. Lo riferisce la stampa belga, citando l’ufficio stampa dello scalo.

Le procedure di check-in e imbarco, normalmente gestite in modo automatizzato, sono state bloccate e devono ora essere eseguite manualmente, con pesanti ripercussioni sulla puntualità dei collegamenti. Sono circa 35mila i passeggeri attesi in partenza oggi dall’aeroporto della capitale belga. Il portavoce dello scalo ha confermato che il fornitore colpito dal cyberattacco «sta lavorando attivamente al problema e si sta impegnando per risolverlo il più rapidamente possibile».

Disagi si registrano anche in altri aeroporti europei. A Berlino-Brandeburgo i passeggeri sono stati avvisati di tempi di attesa più lunghi per il check-in e di possibili ritardi. «L’aeroporto non è stato l’obiettivo del cyberattacco, ma ne è stato indirettamente colpito», hanno fatto sapere le autorità dello scalo tedesco. Problemi analoghi si riscontrano a Dublino e a Londra Heathrow, dove sono segnalati ritardi e cancellazioni per diverse compagnie aeree a causa di un malfunzionamento del sistema di imbarco e check-in dello stesso fornitore terzo. Alle 11.30 della mattina del 20 settembre si sono verificati più di 140 ritardi in arrivo e in partenza dall'aeroporto di Londra Heathrow, a Bruxelles si sono verificati più di 100 ritardi e a Berlino 62.

Tre giorni fa Collins Aerospace, il gruppo statunitense di aviazione e difesa ora colpito da un attacco informatico, ha ottenuto un contratto dalla Nato per il suo software di pianificazione e gestione della guerra elettronica (Ewpbm). Il sistema è progettato per aiutare l’Alleanza a pianificare, coordinare e gestire operazioni che coinvolgono radar, comunicazioni e altri sistemi elettronici: integra dati da più fonti per offrire ai comandanti una visione più chiara del “campo di battaglia” elettronico, genera un’immagine elettromagnetica riconosciuta e produce un ordine di battaglia elettronico che mappa posizione e funzione dei dispositivi, migliorando la comprensione delle capacità della Nato e dell’avversario.

© Riproduzione riservata