la politologa di yale

«La democrazia funziona meglio col sorteggio». Intervista a Hélène Landemore

(Courtesy of Yale univ.)
(Courtesy of Yale univ.)
  • Prima c’è stato il tradimento di Macron. Le sue promesse ai cittadini estratti a sorte per la “convenzione sul clima” sono state rispettate solo in piccola parte. Poi una dinamica simile è andata in scena su scala europea, con i sorteggiati della Conferenza sul futuro dell’Europa: le loro conclusioni sono finite nel dimenticatoio.
  • Neppure Hélène Landemore, la politologa di Yale che vorrebbe fare dell’estrazione a sorte il nuovo regime democratico, può ignorare tutto questo. E infatti non esita a definire «participation washing» quel che è successo a Bruxelles. Ma su Parigi ha ancora speranze: in questi giorni si trova nel suo paese d’origine, la Francia, per seguire la Convention citoyenne sur la fin de vie. Questa assemblea di sorteggiati ha preso il via il 9 dicembre e secondo Macron dovrebbe «pacificare» sul tema del fine vita.
  • Siamo proprio sicuri che la democrazia degli estratti a sorte sia una panacea? Ne abbiamo discusso con una fervida sostenitrice.

Per continuare a leggere questo articolo