IL VETO BLOCCA L’INTEGRAZIONE EUROPEA

Disinnescare i ricatti di Orbán è la chiave per riformare l’Ue

(Il premier ungherese e il presidente francese. Foto AP)
(Il premier ungherese e il presidente francese. Foto AP)
  • L’Unione europea è al bivio. Può riformarsi in modo da prendere decisioni più rapide, incisive, e accelerare il processo di integrazione, come auspica Macron coi paesi fondatori come l’Italia. O può restare dov’è: inchiodata ai veti di Viktor Orbán, e perciò ricattabile.
  • Il premier ungherese non ha neanche avuto bisogno di firmare il documento avanzato nel giorno della festa dell’Europa da 13 governi per stroncare ogni progetto di riforma dei trattati. Per l’Ungheria restare sul crinale è proficuo: le serve, assieme allo stop all’embargo energetico, per sbloccare i fondi Ue ancora in sospeso.
  • Orbán, sodale di Putin, varco di Russia e Cina nell’Unione, ha fatto del potere di veto in Ue il suo strumento tattico per eccellenza. A cominciare dalla riforma dei trattati, passando per le liste transnazionali, nessun avanzamento dell’integrazione europea è possibile senza uscire dalla trappola dell’unanimità.

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