Il premier Mario Draghi interviene a Strasburgo, davanti all’emiciclo Ue, come programmato da giorni. La sua presenza cade il giorno dopo la polemica sul pagamento del gas in rubli che ha travolto il ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani, e nel giorno in cui l’Europarlamento discute degli esiti della Conferenza sul futuro dell’Europa. Oggi pomeriggio infatti gli eurodeputati dibattono su una risoluzione dedicata.

Draghi arriva nel cuore democratico dell’Ue in un momento decisivo quindi, sia per la guerra in Ucraina che per il futuro dell’Ue stessa.

Segui con noi l’intervento in diretta. 

L’agenda e i precedenti

La giornata a Strasburgo di Draghi comincia con l’arrivo all’Europarlamento alle 11, prosegue con l’incontro bilaterale con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e si sviluppa con il dibattito in aula il cui inizio è previsto alle 11:30. Nessuna conferenza stampa di Draghi a seguire. Alle 13, omaggio di Draghi ad Antonio Megalizzi; a seguire, l’incontro con gli eletti italiani.

L’intervento di Draghi è inquadrato nel ciclo “This is Europe”: prima di Draghi, a guerra iniziata, a marzo, era intervenuta anche la premier estone Kaja Kallas.  Prima di Draghi, anche Giuseppe Conte, da premier, è intervenuto a Strasburgo: «L’Europa è di fronte a un tornante decisivo», diceva l’allora presidente del Consiglio all’aula il 12 febbraio 2019.

La diretta video dall’Europarlamento

L’introduzione di Metsola

«Lei in passato ha salvato l’eurozona. Ha dato fiducia ai cittadini e alle banche. L’Europa affronta un altro momento “whatever it takes”». Riferimenti all’Unione della difesa, e complimenti a Draghi per l’approccio in tema migratorio «nel Mediterraneo, basato sull’essere umano». Poi la Conferenza sul futuro dell’Europa: riceveremo le conclusioni e l’onere sarà nostro: dovremo ascoltare e agire, su sanità, clima, sicurezza e altri settori. Nessun cambiamento va escluso: se non ora quando?

L’esordio con omaggio a Sassoli

Draghi comincia riferendosi all’Europarlamento «culla della democrazia europea» e con un omaggio a David Sassoli. Poi affronta il tema della crisi «securitaria ed energetica». In precedenza, dice, la risposta alla pandemia è stata coraggiosa ed efficace; cita l’esperienza di Next Generation Eu. «La stessa prontezza e determinazione, lo stesso spirito di solidarietà ci guidino ora». Gli strumenti sono inadeguati per la realtà attuale. Pandemia e guerra chiamano le istituzioni Ue a sfide mai viste prima, «dobbiamo muoverci con la massima celerità» e senza tornare al punto di partenza ma puntando «alla transizione verso un altro modello economico e sociale».

Federalismo pragmatico e ideale

«Io sostengo un federalismo pragmatico, ma oggi non basta, serve anche un federalismo ideale». Se tutto ciò richiede l’inizio di un percorso che chiami alla riforma dei trattati «lo si abbracci con coraggio e fiducia».

Sulla guerra

«Non può esistere alcuna equivalenza», dice Draghi distinguendo tra aggredito e aggressore. Proteggere l’Ucraina significa proteggere noi stessi, lavorare per la pace. L’Europa può e deve avere un ruolo centrale. Come attenuare gli effetti della guerra, che incide sulla volatilità dei prezzi e ha effetti anche sull’approvvigionamento alimentare? «L’impegno attraverso le banche di sviluppo, e bilaterale, deve essere massimo». Passaggi sul prezzo del greggio e quello del gas, e poi un richiamo a una reazione «coesa». Citazione di Angela Merkel: «Bisogna prendere il futuro nelle proprie mani».

L’integrazione europea

I padri fondatori intuirono che il progresso economico e sociale era difficile da fare nella sola dimensione statale e intuirono l’importanza della dimensione sovranazionale necessario per affrontare processi di ampia portata. Ciò è stato fatto «settore per settore» citando Robert Schuman, non di getto. Il serpente monetario e poi il sistema monetario sono state le risposte alle crisi degli anni settanta, e poi c’è stato l’atto unico del 1986. Alla caduta del muro l’Europa fece seguire la firma del trattato di Maastricht e infine l’allargamento a Est. Draghi mostra, citando alcuni passaggi esemplari, come a ogni crisi è corrisposto «un percorso di integrazione» e conclude la carrellata storica con il più recente Next Generation EU in risposta alla pandemia.

Una conferenza per la difesa

La dichiarazione finale della Conferenza sul futuro dell’Europa ci chiede di essere molto ambiziosi, vogliamo essere in prima linea per disegnare questa nuova Europa. Va affrontata l’emergenza economica e sociale e garantita la sicurezza dei cittadini. L’investimento nella difesa va fatto in un’ottica di miglioramento per Europa e Nato; dopo la bussola strategica serve un coordinamento efficace. la nostra spesa è tre volte quella della Russia ma si divide in oltre un centinaio di sistemi diversi, gli Usa ne hanno solo una trentina. Serve anzitutto maggiore efficienza della spesa, va convocata una conferenza per ottimizzare i nostri investimenti.

Il sistema decisionale e l’allargamento

Draghi si esprime contro il vincolo dell’unanimità: «Serve un’Europa capace di decidere in modo tempestivo», non ostaggio di veti e maggioranze qualificate. L’ingresso di nuovi paesi in Ue non è una minaccia. L’Italia sostiene l’ingresso dell’Ucraina in Ue e l’accelerazione dei processi di allargamento già avviati. 

Migrazione e Mediterraneo

Bisogna superare la logica del trattato di Dublino, vanno rafforzati i canali di rimpatrio ma anche quelli legali di ingresso in Ue. Serve più attenzione al Mediterraneo, vista la sua collocazione strategica come ponte verso Africa e Medioriente. L’Ue deve costruire un reale partenariato, non solo economico ma anche politico. La politica energetica è un ambito nel quale questi paesi giocano ruolo cruciale: il riorientamento strategico ci fa ruotare verso sud.

Energia e gas

L’Italia è tra i paesi più esposti, circa il 40 per cento del gas viene dalla Russia, non abbiamo carbone né energia nucleare, è imprudente e pericoloso dal punto di vista geopolitico: vogliamo rafforzare la nostra sicurezza. Abbiamo preso provvedimenti di semplificazione per accelerare sulle rinnovabili. Inevitabile che l’Europa guardi verso il Mediterraneo, mi riferisco ai giacimenti di gas per la transizione ma anche al ruolo per le rinnovabili di quei paesi. La nostra centralità di domani passa dagli investimenti di oggi.

I prezzi e il Consiglio europeo

Il prezzo dell’elettricità è quadruplicato con impatto durissimo sull’economia, e ha imposto al governo azioni: trenta miliardi di euro per gestire in modo emergenziale i rincari. Ma gli effetti sul bilancio pubblico ci dicono che la gestione non può essere emergenziale, perché il problema è sistemico. Draghi fa riferimento al Consiglio europeo lasciando intendere che bisogna prendere provvedimenti senza più esitazioni. «Nessun paese da solo può gestire il problema, ne va della pace sociale e della capacità di gestire le sanzioni, soprattutto pensando ai paesi storicamente più dipendenti dalla Russia». Bisogna partire dagli strumenti usati per la pandemia e adattarli.

Strumenti comuni da usare

Va ampliata la portata di Sure, pensando all’impatto dei rincari energetici. Sui salari più bassi, servono misure di decontribuzione, che difendono il potere d’acquisto delle famiglie più fragili. Il ricorso a Sure evita sovvenzioni a fondo perduto e in una fase di rialzo dei tassi di interesse consente di ampliare il sostegno limitando il rischio di instabilità finanziaria. Serve rapidità: è da 8-10 mesi che siamo in questa situazione.

Il buon governo sta nell’anticipare le crisi. I padri fondatori ci hanno mostrato che l’integrazione europea è l’alleato migliore per le sfide future. Come in tutti gli snodi decisivi dal dopoguerra a oggi, servono visione, determinazione, e soprattutto unità.

Le reazioni 

Si apre il dibattito con gli europarlamentari.

Manfred Weber, capogruppo dei popolari europei, segnala che Draghi è il primo premier a pronunciare un endorsement a una riforma dei trattati. Sulla migrazione, Weber sostiene che il Consiglio dopo la crisi ucraina sia pronto a trovare una soluzione. 

Intanto da Roma reagisce Matteo Salvini.

Prosegue il dibattito. Parla la presidente del gruppo socialdemocratico, Iratxe García Pérez. Invoca il “whatever it takes” e dice che servono urgentemente un’unione fiscale, energetica, sanitaria, della difesa. Il gruppo S&D si batte per l’Europa sociale. Prende la parola poi Renew, con Stéphane Séjourné. «All’Italia serve l’Europa ma anche all’Europa serve l’Italia, i suoi talenti».

Séjourné: i riferimenti a Lavrov in tv

Ci sono stati tentativi di manipolazione da parte della Russia sui mass media ma lei merita tutte le nostre lodi, dice Séjourné, che chiede a Draghi se ci sarà pieno consenso sull’embargo energetico.

I verdi: Superare Dublino

Per i Verdi parla Philippe Lamberts: «Con lei, e con Gentiloni commissario, l’Italia si riaffaccia come terza potenza in Europa, ma lo ha fatto anche essendo in prima linea, più della sua parte, del dovere di accoglienza verso i migranti. Davvero è necessario superare Dublino, e anche maggioranze qualificate in Consiglio che lo ostacolano». L’europa deve poter divenire una potenza geopolitica, nel lungo termine solo una transizione verso le rinnovabili e una sobrietà energetica sono una soluzione: condividiamo questa convinzione.

Lamberts su Cingolani e il nucleare

Ma quando sento Cingolani chiedere un ritorno del nucleare in Italia, qualcosa mi sfugge, dice Lamberts. Il suo governo vuole mettere in discussione anche il superbonus quando la Commissione stessa la indica come buona pratica. Lei non ha voluto alla Bce inserire criteri climatici dicendo che era prerogativa della politica.

La destra: «La vera immigrazione»

Prende la parola il leghista Marco Zanni, capogruppo di Identità e democrazia, il gruppo sovranista. «Serve più pragmatismo.Non è un crimine ammettere gli errori e cambiare rotta ma va fatto in tempo». Poi è il turno del meloniano Raffaele Fitto per i conservatori europei. La mancanza di indipendenza industriale, agricola, energetica richiede che si faccia autocritica sul passato. Sul tema dell’immigrazione, «la narrazione degli ultimi anni è caduta: alla vera immigrazione, quei paesi che erano sotto accusa hanno aperto le porte». Nel gruppo conservatore con Fratelli d’Italia c’è il Pis polacco, Fitto fa riferimento al ruolo della Polonia verso i rifugiati ucraini.

La sinistra: Non ripetere l’austerity

La sinistra europea con Martin Schirdewan ricorda i tagli imposti alla Grecia con l’austerity e dice che procedere nello stesso modo sarebbe un errore grave. Il “whatever it takes” è valso per banche e investitori, non per le persone, eppure usare quel motto per contrastare i prezzi di energia, derrate alimentari, per contrastare i regimi autoritari, per il pianeta, sarebbe stato meglio.

I 5 stelle e la guerra

Tiziana Beghin, 5 stelle: «Il diritto di difesa dell’Ucraina è sacrosanto ma il nostro obiettivo dev’essere la pace». Fa riferimento al superbonus e si dice d’accordo con Lamberts. 

La replica di Draghi

L’Italia sarà a favore dell’embargo su tutte le energie fossili? Supportiamo le sanzioni Ue, anche in ambito energetico, e continueremo a farlo con convinzione. Ma non basta, bisogna lavorare per rendersi indipendenti dal gas russo. L’accelerazione sulle rinnovabili e i provvedimenti presi dal governo anche ieri mostrano che stiamo lavorando. Sul bonus, gli effetti sulle materie prime e sui prezzi vanno considerati, «e il nostro ministro è molto bravo». Prima di parlare di modifiche del Pnrr, facciamolo funzionare: non è per nulla vecchio. 

L’integrazione, su tutto, è la nostra migliore alleata. Ho parlato di federalismo pragmatico, che significa? Che di fronte a tante sfide la soluzione migliore è affrontarle insieme: io sono un banchiere; e significa sorvegliarle insieme, assicurarsi che i soldi siano ben spesi tutti insieme. Le sfide non possono essere affrontate con bilanci nazionali. Un’Europa forte significa una Nato forte ma per l’autonomia strategica il primo passo è rendere la nostra spesa militare più efficiente e più coordinata; perciò richiamo la possibilità di una conferenza su questo obiettivo. Con federalismo ideale intendo che bisogna mettere insieme istanze diverse, serve uno slancio.

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