L’ex premier aveva chiesto a più riprese al cancelliere della riunificazione di espellere Berlusconi dal Partito popolare europeo, ma Kohl gli aveva risposto di poterlo gestire. L’anno scorso, il Professore gli aveva dato ragione a posteriori, perché nel frattempo Berlusconi, a suo parere, sarebbe diventato un convinto europeista
Secondo tre eurodeputati tedeschi, se Forza Italia dovesse confermare l’ingresso nella coalizione di governo italiana insieme a Fratelli d’Italia, andrebbe espulsa dal Ppe. È una posizione dura, quella illustrata nella lettera inviata al presidente Manfred Weber, ma la scelta di Forza Italia di allearsi con Giorgia Meloni ha trovato critici anche all’interno dei popolari. Non è però la prima volta che l’adesione del partito di Silvio Berlusconi al Ppe viene messa in discussione.
Allora
È nella sua autobiografia Strana vita, la mia che Romano Prodi cita uno scontro con il suo allora collega capo di governo Helmut Kohl. Il cancelliere tedesco della riunificazione era anche la guida del Ppe, e di fronte alle rimostranze di Prodi per l’adesione di Berlusconi alla famiglia dei conservatori europei, Kohl avrebbe risposto «Ho passato tutta la vita a combattere i socialisti e non posso cambiare ora. E se FI sta nel Ppe, lì comando io».
Insomma, Kohl si sarebbe fatto garante dell’europeismo dei partiti che aderivano alla famiglia popolare e non avrebbe tollerato defezioni dal fondatore di Forza Italia.
Un parere che a posteriori Prodi si è trovato a condividere, ammettendo durante la presentazione del libro che Kohl aveva ragione perché Berlusconi sarebbe diventato, a suo parere, un convinto europeista.
Oggi
Anche Weber, in visita durante la campagna elettorale, aveva detto di considerare Forza Italia la garante dell’europeismo del prossimo governo.
Un’argomentazione che però ora non sembra più sostenibile. Sia agli occhi dei firmatari della lettera inviata a Weber, sia nelle parole del suo segretario di partito, il premier bavarese Markus Söder, che ha detto che «Forza Italia non è il partner che riteniamo adeguato. Non è il compito dei partiti conservatori quello di portare al potere governi di estrema destra».
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