Finanziamenti illegali e fatturazioni fittizie: perquisita la sede del partito di ultradestra, mentre è partita un’inchiesta europea sui fondi all'ex gruppo europeo Identità e Democrazia, che comprende la Lega. Stavolta, a tremare, è anche l’ex enfant prodige Jordan Bardella
Non c'è due senza tre. O come amava dire – in tema – l'ex presidente francese Jacques Chirac, «i guai volano sempre in stormo». Ieri mattina la Brigata finanziaria della polizia francese ha perquisito la sede del Rassemblement National, a Parigi. Lo ha fatto sapere lo stesso presidente del partito, Jordan Bardella, che ha parlato di «una nuova operazione di persecuzione», nonché di «un grave attacco al pluralismo e al cambiamento democratico».
La perquisizione è avvenuta nell'ambito di un'indagine che riguarda le campagne presidenziali e legislative del 2022 e le elezioni europee del 2024, riguardo alle quali la procura di Parigi sospetta finanziamenti provenienti da «prestiti illegali da privati», «addebiti eccessivi per servizi» e «fatturazione fittizia per servizi successivamente inclusi nelle richieste dello Stato per il rimborso forfettario delle spese di campagna elettorale».
Come se questa notizia non fosse già abbastanza preoccupante per l'Rn, il tempismo è forse il peggiore possibile. Pochi mesi fa, la leader Marine Le Pen era infatti stata condannata, con accuse simili legate ai fondi erogati dal Parlamento europeo ai deputati del partito, a quattro anni di reclusione e cinque anni di ineleggibilità, privando di fatto il Rassemblement National della sua candidata in vista delle presidenziali del 2027. Inoltre, pochi giorni fa, un'inchiesta di diversi media europei, tra cui Le Monde e la Zeit, aveva rivelato l'esistenza di un rapporto elaborato dalla direzione generale per le finanze del Parlamento europeo, sull'utilizzo irregolare di circa 4,3 milioni di euro di finanziamenti dell'Eurocamera al gruppo europeo dell'Rn nella passata legislatura, Identità e Democrazia. Martedì, la Procura europea ha annunciato di aver aperto un'indagine in merito.
Secondo il rapporto, i fondi destinati al funzionamento del gruppo sarebbero stati invece indirizzati a enti vicini all'estrema destra. Sotto la lente, in particolare, ci sarebbero due storici prestatori di servizi del Rassemblement National, Unanime ed e-Politic, legati a personalità vicine a Marine Le Pen e a circoli neofascisti eredi del movimento studentesco Groupe Union Defense. Da sole, queste due società rappresenterebbero più di due terzi del presunto danno al bilancio europeo.
L'indagine non riguarderebbe solo il Rassemblement National. Il rapporto punta anche il dito sui contratti stipulati con un eletto locale di Alternative für Deutschland (AfD), all'epoca affiliato a ID; e sui 427 mila euro versati a società editrici vicine al Partito della libertà austriaco. Donazioni “curiose" risultano anche per quanto riguarda l'Italia, seppur a cifre più modeste: 2000 euro all'Università di Ferrara per attività archeologiche nel lago San Giorgio, 1000 al Lions Club di Sabaudia e 483 euro per la Scuola dell’infanzia Madonna del Pescatore di Caorle.
Il gruppo ID, sciolto all'inizio dell'attuale legislatura – con molti dei suoi membri confluiti nel gruppo dei Patrioti per l'Europa – era presieduto da Marco Zanni, eurodeputato leghista, e proprio la Lega ne costituiva la delegazione più rappresentata. Per il Rassemblement National, la questione dei finanziamenti resta uno storico punto debole: quando nel 2014 molte banche europee si rifiutavano di fornire finanziamenti allo schieramento di estrema destra, i russi della First Czech Russian Bank avevano fornito all'Rn un prestito di circa 9,4 milioni di euro, rimborsato del tutto solo nel settembre 2023. La perquisizione di ieri, però, apre un nuovo interrogativo: finora le accuse di irregolarità nei finanziamenti riguardavano solo il periodo sotto la leadership di Marine Le Pen, alla quale Jordan Bardella è subentrato tra il 2021 e il 2022.
L'inchiesta sulle campagne 2022 e 2024 sarebbe la prima vera macchia nel curriculum dell'enfant prodige, nonché un ostacolo alla possibilità che diventi il candidato alla presidenza nel 2027 in assenza di Le Pen. «Non sono stato presidente di Identità e Democrazia. Come presidente dei Patrioti, sono estremamente attento all'uso che viene fatto del denaro pubblico», aveva commentato Bardella da Strasburgo, in merito all'inchiesta sui fondi per ID. Stavolta invece svicolare potrebbe non essere così semplice.
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