- Dall’autunno scorso, governi e istituzioni europee hanno sotto mano il problema dell’aumento dei prezzi dell’energia, ma da allora l’idea di intervenire su prezzi e mercato è rimasta impaludata finché il progressivo aggravarsi della crisi ha smosso Berlino dalle sue rigidità e Bruxelles dal suo torpore.
- Nel frattempo la crisi si è amplificata, con gli esiti inflattivi sempre più evidenti. «Per affrontare questo problema su scala europea abbiamo alcune opzioni», scrive adesso la presidenza ceca ai governi in vista del Consiglio Ue di venerdì.
- Mette al centro del dibattito un ventaglio di possibilità, che si differenziano fra loro anche per il diverso grado di sostegno politico incassato: un limite ai prezzi del gas, l’iniezione di liquidità sul mercato, il taglio ai consumi e pure ai profitti, interventi sul mercato delle emissioni. Anche dalla Commissione Ue filtrano le proposte in campo.
Un limite ai prezzi del gas, l’iniezione di liquidità sul mercato, il taglio ai consumi e pure ai profitti, interventi sul mercato delle emissioni: tutte queste opzioni saranno al centro del dibattito di questa settimana tra i governi europei. Venerdì i ministri che si occupano di energia si chiuderanno in un Consiglio Ue dal quale devono uscire «risposte straordinarie» alla crisi in corso. La presidenza di turno – quella ceca – nella sua bozza inquadra il dibattito attorno a un ampio ventaglio



