- La questione non è solo se formalmente siamo davanti a un conflitto di interessi. Il nodo è anche e soprattutto politico: la presidente della Commissione Ue, ha più volte rotto il legame di fiducia alla base di una democrazia. La gestione privatistica e segreta con la quale ha maneggiato il negoziato con Pfizer, e che ha innescato una indagine della procura europea, si affianca ora allo scandalo su suo marito.
- Le dimissioni di Heiko von der Leyen dal comitato di sorveglianza della fondazione di Padova che lavora ai farmaci del futuro, rivelate da Domani, dimostrano che quell’incarico aveva un potenziale esplosivo, con quel cognome in una fondazione finanziata coi soldi Ue del Pnrr e che ha tra i partecipanti i big dei vaccini.
- Ursula von der Leyen non ha mai segnalato quel ruolo – al quale il marito ha poi rinunciato – nella sua dichiarazione di interessi. Dopo le dimissioni di lui, il ruolo di Orgenesis nell’hub resta. C’è poi un altro punto: da agosto Heiko von der Leyen è anche amministratore delegato di Orgenesis Germany GmbH. Inoltre quello di Padova non è l’unico caso nel quale Orgenesis può avvantaggiarsi di fondi pubblici. Una lettera di dimissioni non chiude il tema del conflitto di interessi a casa von der Leyen e a palazzo Berlaymont.
Il caso di Heiko von der Leyen non si chiude con una lettera
29 ottobre 2022 • 07:00