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Il congresso dei socialisti in eterna crisi identitaria è il summit degli estinti

(Olivier Faure. Foto AP)
(Olivier Faure. Foto AP)
  • A Marsiglia è in corso l’ottantesimo congresso del partito socialista francese. Pochi lo considerano, alcuni lo deridono. E non perché sia morta la sinistra in Francia, ma perché è il partito socialista a essersi condannato all’ininfluenza.
  • Questo è il congresso dell’estinzione; o se si vuole muoversi con le pinze da politologi, questo è il momento della crisi identitaria. Dice a Domani il direttore di ricerca di Ipsos France, Mathieu Gallard, che «il partito non rappresenta più granché». È «incapace di specificità». «La France Insoumise sa cosa vuole, e la gente sa perché votarla. Coi socialisti non è così».
  • Ridotto in macerie, il partito è finito fagocitato da Mélenchon. Ciò provoca tribolazioni interne, amplificate dalla lotta intestina contro il segretario Olivier Faure. Ma la verità è che ormai i socialisti non possono fare a meno di Mélenchon.

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