- Il pluralismo in Ungheria è sempre più a rischio, come mostra lo scandalo Pegasus. Ma il premier non contiene le sue ambizioni: offre modelli alla Polonia e controlla media amici nei Balcani.
- Dal 2010 i media sono caduti nella rete come caselle del domino. «La libertà è sempre meno», dice da Budapest l’esperto Attila Bátorfy. Di voci libere che resistono, ce ne sono. Ma la pressione del governo per annientarle è costante. Si avvale di ogni mezzo, spionaggio incluso.
- Il cerchio magico del premier opera anche nei paesi in cui lui ha alleati. Imprenditori come Peter Schatz acquisiscono e finanziano media locali in Slovenia e Macedonia del Nord.
Il controllo di Orbán sui media va ben oltre i confini ungheresi
13 agosto 2021 • 11:07Aggiornato, 13 agosto 2021 • 11:08