- Gli afghani ammassati all’aeroporto di Kabul stanno cercando una via di fuga dal regime talebano, che li terrorizza. Eppure stando ad alcuni media europei siamo noi che abbiamo paura di loro.
- Una traiettoria collega il 2005 in cui la Francia al referendum bocciò il progetto di Costituzione europea, il 2015 della crisi dei rifugiati siriani e il 2021 dell’esodo dall’Afghanistan.
- Nel 2005 la retorica sull'idraulico polacco contribuì a minare il progetto di integrazione europea, nel 2015 la narrazione antimigranti è andata di pari passo con l'ascesa dei sovranismi. Oggi la costruzione della paura è mainstream.
Le afghane e gli afghani che si ammassano all’aeroporto internazionale di Kabul stanno cercando una via di fuga dal regime talebano, che li terrorizza. Eppure stando ad alcuni media europei siamo noi che abbiamo paura di loro. La costruzione della paura C’è un titolo che si ripete in molte lingue, e che con poche parole impone un universo di senso: «EU fears new wave of migration», L’Ue ha paura di una nuova ondata migratoria, questo è il Telegraph, lo stesso quotidiano in cui l’attuale p



