- Philip Morris International (PMI, proprietario dell'iconico marchio Marlboro) e British American Tobacco (Bat, Lucky Strike) avevano frenato fino all’anno scorso, con intense attività di lobby, la regolamentazione fiscale Ue delle sigarette elettroniche.
- Ora, a Bruxelles, si arriva alla resa dei conti con l’annunciata uniformazione transfrontaliera delle accise. Un rialzo o ribasso delle tasse al consumo peserà diversamente sulle tasche dei fumatori del Vecchio Continente. L’Italia potrebbe fare da mediatore.
- «La revisione della direttiva sarà la priorità dei lobbisti per quest'anno», avverte un recente rapporto della coalizione di attivisti e ricercatori Stopping Tobacco Organizations and Products (Stop).
La battaglia tra i giganti del tabacco per la conquista degli amanti dello svapo e delle sigarette senza combustione, esplosa in Italia all’ombra della pandemia e giunta addirittura in tribunale, diventa guerra su scala europea. Philip Morris International (Pmi, proprietario dell'iconico marchio Marlboro) e British American Tobacco (Bat, Lucky Strike) avevano frenato fino all’anno scorso, con intense attività di lobby, la regolamentazione fiscale Ue delle sigarette elettroniche (e-cigs) e de



