Nessuna contromisura dopo la violazione dell’accordo con l’Ue da parte di Israele, niente critiche agli Usa per il loro intervento militare: l’ambivalenza degli interventi di Kallas riflette la postura pro Washington e Netanyahu di Berlino
Per capire cosa è successo questo lunedì sotto la lanterna del Consiglio Ue Affari Esteri, perché ancora una volta i governi non agiscano contro il massacro a Gaza e per quale motivo sia Kaja Kallas – “ministra degli Esteri” dell’Ue – che Ursula von der Leyen siano così afone quando si tratta anche soltanto di pronunciare nelle loro dichiarazioni le parole «Stati Uniti» e «Israele», bisogna guardare anzitutto fuori dall’angolo ristretto di rue de la Loi, sede del Consiglio, o palazzo Berlaymont,



