I risultati sono tecnicamente un trionfo per Roberta Metsola, eletta oggi alla presidenza dell’Europarlamento: in una elezione che prevede fino a quattro cicli di voto, Metsola ottiene la maggioranza assoluta già alla prima votazione. E la supera ampiamente: maggioranza assoluta 309 voti. Metsola: 458 voti.

Chi è Roberta Metsola

Nata proprio il 18 gennaio, del 1979, è una politica maltese, del partito nazionalista. Si tratta dello stesso partito nato per difendere l’uso dell’italiano dall’inglese dei colonizzatori, prima delle due guerre, quando Malta si divise sulla «questione della lingua». Roberta Metsola conosce bene l’italia e la politica italiana, e ha rapporti cordiali con la destra italiana. 

All’università comincia il suo attivismo per l’ingresso di Malta nell’Ue, ed è una delle prime maltesi ad aderire all’Erasmus: prosegue gli studi in legge al Collegio d’Europa di Bruges.Tenta l’elezione all’Europarlamento già nel 2009, assieme al marito finlandese, ma il piano riesce solo quattro anni dopo. Intanto “entra” nelle istituzioni come consulente legale del servizio di azione esterna europea.

Già prima vicepresidente dell’Europarlamento, e infatti la figura che ha sostituito David Sassoli in sua assenza prima del voto, Metsola ha un profilo istituzionale e nel suo discorso di insediamento ha citato l’eredità di Sassoli stesso, l’europeismo, Konrad Adenauer.

Posizioni antiabortiste

Tuttavia la sua storia politica all’Europarlamento è segnata anche da voti e orientamenti antiabortisti e non sempre amici delle donne. Questo è il punto che le è stato più contestato, anche dalle competitor verde e di sinistra. 

Quando a giugno l’aula si esprime per garantire in tutta l’Ue il diritto all’aborto, Metsola vota contro. Quando l’Europarlamento sollecita la Commissione a considerare la violenza di genere come «eurocrimine», lei si astiene.

Oggi, da presidente eletta, risponde a chi solleva questo punto in due modi: «Da oggi rappresento l’Europarlamento e le sue posizioni», e «non voterò». Dichiara quindi di rinunciare alle sue posizioni personali, non ne smentisce la natura.

Con quale maggioranza

Metsola viene eletta sulla base di un accordo tra popolari, socialdemocratici e liberali. Questo accordo non è solo per la presidenza ma per tutti gli incarichi, compresi i vice. Infatti i socialdemocratici puntano a 5 vice, i liberali a 3; il rischio di questo calcolo è che siano penalizzate le forze progressiste. I verdi potrebbero passare da 2 vice a 1, la sinistra essere del tutto tagliata fuori, nonostante la rappresentanza dell’ufficio di presidenza debba in teoria rispecchiare la proporzionalità delle forze in aula.

Dalla destra italiana, sostegno a Metsola. I conservatori, di cui il copresidente di gruppo è Raffaele Fitto e la presidente di partito Giorgia Meloni, ha ritirato la candidatura alla presidenza puntando così ad accaparrarsi un vicepresidente. La Lega ha espresso supporto in virtù di apprezzamenti verso «la lotta all’immigrazione illegale e la difesa della famiglia» di Metsola.

© Riproduzione riservata