l’austerità è solo rinviata

La riforma del Patto di stabilità europeo è monca fin dall’inizio

AP Photo/Geert Vanden Wijngaert
AP Photo/Geert Vanden Wijngaert
  • No, non è la fine dell’austerità. E no, la crisi pandemica e quella energetica non hanno ancora spostato le resistenze di alcuni governi europei all’idea dell’indebitamento comune. Che cosa rappresenta quindi, la bozza di riforma del patto di stabilità e crescita, presentata questo mercoledì dalla Commissione europea?
  • È una estensione del modello recovery, però senza prestiti comuni oltre che senza sussidi: resta solo l’idea che i paesi europei debbano investire, per poter crescere, e che sia meglio farlo secondo direttrici comuni. 
  • È forse un respiro di sollievo, per i paesi più indebitati, perché sposta le scadenze su un piano di medio termine, e quindi permette di concentrarsi anche sulla crescita, non solo sul debito. Ma la verità è che non si tratta neppure propriamente di una proposta. E questo rivela la prima delle tante debolezze di questo piano di riforma: oltre a non riformare a sufficienza, non è detto neppure che vada a segno.

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