Il partito socialdemocratico ha vinto le elezioni parlamentari in Romania, secondo i dati parziali che coprono il 95 per cento dei voti. La formazione politica guidata da Marcel Ciolacu è stata finora all’opposizione e ha ottenuto il 30 per cento dei voti distanziando di cinque punti il partito liberale del premier uscente, Ludovic Orban. Si tratta di una sorpresa rispetto ai risultati dei primi exit poll che davano il partito di centrodestra in vantaggio.

Un futuro incerto

Commentando i risultati che davano in testa il suo partito, Ciolacu ha invitato l’attuale primo ministro a dimettersi. La vittoria dei socialdemocratici non significa tuttavia la formazione automatica di un nuovo governo. Orban si è dimesso dal suo suo ruolo di premier, ma ha detto che presto inizieranno «incontri per un secondo governo a guida liberale». Il partito dell’attuale premier punta infatti ad allearsi con il partito di destra europeista, Usr Plus che ha ottenuto il 15 per cento dei voti. Non sarebbe il primo accordo per i due partiti: nella passata legislatura l’Usr Plus aveva sostenuto il governo dei liberali dando un appoggio esterno. 

I No Vax entrano in parlamento

L’instabilità politica che si prospetta a Bucarest non è l’unico fattore di queste elezioni a preoccupare gli osservatori internazionali: il partito di estrema destra, Alleanza per l’unione dei romeni (Aur), è entrato in parlamento ottenendo l’otto per cento dei voti. Si tratta di un balzo in avanti enorme compiuto visto che la formazione politica aveva ottenuto lo 0,99 per cento dei consensi alle scorse amministrative del 27 settembre. L’Aur ha raccolto consensi grazie alle sue dichiarazioni in favore dei no vax e dei negazionisti del Covid-19.

Nel corso della campagna elettorale il partito guidato dal 34enne, George Simion, ha organizzato manifestazioni contro la restrizioni approvate dal governo e in particolare contro la chiusura dei mercatini, una misura molto criticata dalla popolazione per via dei danni inflitti ai piccoli commercianti.

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