così il premier filo-putin prova a evitare l’isolamento in ue

La strategia europea di Orbán. Infiltrare il Ppe e usare Novak

(Dal profilo twitter di Novak - assieme al premier ungherese)
(Dal profilo twitter di Novak - assieme al premier ungherese)
  • Quando, dopo anni di timidezze, la famiglia popolare europea si è decisa a divorziare da Viktor Orbán, ha lasciato però in mano all’autocrate ungherese uno spiraglio aperto. Orbán è al corrente di ciò che avviene dentro il Ppe perché qui c’è ancora il Kdnp, il partito-satellite suo e del suo esecutivo. E non è tutto.
  • Orbán ha già l’escamotage per sfruttare appieno la cosa, oggi che il progetto di un grande gruppo delle destre europee è sfumato, e che l’Ungheria è sempre più isolata in Ue per il gioco di sponda con Putin, In Ungheria, un esponente politico può avere sia la tessera di Fidesz che del Kdnp. Fedelissimi di Orbán erano serenamente seduti in poltrona al congresso del Ppe a Rotterdam, per dirne una. Il ministro ai fondi Ue, Tibor Navracsics, arriva a dire, col beneplacito di Orbán, che Fidesz stesso dovrebbe tornare nel Ppe, «perlomeno in qualche forma, per tener viva la cooperazione». I popolari fanno finta di non vedere: una figura apicale del Ppe, che si è battuta per l’espulsione di Fidesz, prova a giustificare la permanenza del Kdnp nella famiglia.
  • La strategia per non sfilacciare del tutto i rapporti europei si sviluppa anche per un’altra via. Mentre in Ungheria il primo ministro usa, come al solito, Bruxelles come capro espiatorio, fuori confine Katalin Novak, sua fedelissima, ieri ministra della Famiglia legata alla destra italiana, oggi presidente della Repubblica, va in missione dagli alleati storici: prima la Polonia, poi ieri anche Berlino.

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