il summit con kiev

La strategia pragmatica dell’Ue per far entrare l’Ucraina nel club

EC/DATI BENDO
EC/DATI BENDO
  • I massimi vertici dell’Ue – la litigiosa coppia composta da von der Leyen e  Michel – incontrano Zelensky per il  summit europeo-ucraino, il primo da quando Bruxelles ha dato il via libera al percorso di allargamento. 
  • Lo status di paese candidato però non basta, all’Ucraina: ha fretta di legare il suo destino a quello dell’Ue. La vera dimostrazione sta nel modo in cui ha accolto il plotone di commissari europei: con una maxi retata. Alla vigilia dell’arrivo di von der Leyen, è stata perquisita perquisizione la casa dell’oligarca Ihor Kolomoisky. 
  • La preparazione di un contesto favorevole agli investimenti occidentali è stata il vero elemento catalizzatore che ha determinato la concessione dello status di candidato all’Ucraina: il percorso di adesione comporta riforme, e le riforme sono il grimaldello col quale l’establishment europeo intende colpire gli interessi costituiti degli oligarchi. Zelensky lo sa. L’Europa, in tutto questo? Accordi, prestiti agevolati e governance ibrida: ecco come si sta muovendo Bruxelles.

Per continuare a leggere questo articolo