LA PERCEZIONE COLLETTIVA

L’Europa è davvero unita solo nell’idea che la crisi dell’Ucraina la riguardi

(Foto Unsplash)
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  • Assieme al quadro geopolitico cambia anche la percezione collettiva. Negli Usa ad esempio, dicono i dati del Pew Research Center, fino a cinque anni fa la Russia era percepita come «il più grande pericolo». Oggi la maggior parte degli americani percepisce Mosca come un «competitor» più che «un nemico».
  • Anche in Europa le cose cambiano: diversamente dal 2014, ora la crisi ucraina è percepita a tutti gli effetti come europea. «Gli europei considerano una invasione russa dell’Ucraina come un attacco all’ordine di sicurezza europeo», dicono Ivan Krastev e Mark Leonard commentando i dati Ecfr.
  • L’indagine copre il nostro paese, Francia, Germania, Finlandia, Romania, Polonia e Svezia. Per gli intervistati la guerra in Europa non è più qualcosa di impensabile e «all’aggressione russa bisogna rispondere». Sugli effetti che la crisi può scatenare, e la disponibilità a pagarne i costi, le sfumature cambiano in base ai paesi. E in Italia, in base ai partiti.

La crisi ucraina riguarda l’Europa, o almeno è così che la pensano gli europei secondo un sondaggio condotto da Ecfr a fine gennaio. Assieme al quadro geopolitico cambia anche la percezione collettiva. L’ordine a rischio «Interpretiamo i dati così: gli europei considerano una invasione russa dell’Ucraina come un attacco non soltanto a un paese vicino ma allo stesso ordine di sicurezza europeo». Così Ivan Krastev, che presiede il Centre for liberal strategies, e Mark Leonard, che ha fondat

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