LA CRISI AFGHANA

L’Europa è in balìa dei governi che non vogliono i rifugiati

(La commissaria europea\\u00A0agli Affari interni, Ylva Johansson, e la ministra Luciana Lamorgese ieri al Consiglio Ue. Foto AP)
(La commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, e la ministra Luciana Lamorgese ieri al Consiglio Ue. Foto AP)
  • «Dobbiamo aiutare gli afghani in Afghanistan»: sono parole pronunciate ieri dalla commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson. 
  • I governi europei, e Bruxelles al traino, sono determinati a non accogliere, a respingere, e a scaricare soldi e profughi a regimi come quello di Erdogan, a Pakistan e Iran. L’incontro di ieri dei ministri dell’Interno dell’Ue rafforza la linea dell’Europa fortezza.
  • Eppure questa non è la linea dell’Europa in generale: l’Europarlamento per esempio insiste per trovare percorsi di accoglienza. Le alternative (e le direttive) esistono, ma i governi e la Commissione le lasciano sulla carta.

«Dobbiamo aiutare gli afghani in Afghanistan»: sono parole pronunciate ieri dalla commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson. La crisi afghana è la dimostrazione puntuale, se mai ancora ne servisse una, che la esternalizzazione dei rifugiati e i respingimenti illegali, il modello Turchia e lo scandalo Frontex, non sono deviazioni episodiche sulla rotta di un’Europa accogliente. I governi europei, e la Commissione al traino, sono determinati a non accogliere, a respingere, e a scaricare

Per continuare a leggere questo articolo