verso lo “european media freedom act”

L’Europa interviene per contenere lo spread nella libertà dei media

(Foto Unsplash)
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  • Con i poteri che si è assegnato durante la guerra, Viktor Orbán ha escogitato l’ennesima trappola per i media indipendenti: le edicole avranno sgravi fiscali se distribuiscono i giornali filogovernativi. Che il pluralismo nei media in Europa sia a rischio, non è neppure più una notizia.
  • Ma la novità è che ormai non si salva più nessuno. Tra i punti di maggiore vulnerabilità ci sono le pessime condizioni di lavoro per i giornalisti. Nel monitor sul pluralismo dei media 2022 appena presentato dal Cmpf l’unico paese che non risulta a rischio in fatto di pluralismo è la Germania. Se già con il debito il riferimento è il Bund tedesco, ora anche quando parliamo di pluralismo informativo il divario, lo spread, andrà calcolato su Berlino.
  • La Commissione europea sta per lanciare lo European Media Freedom Act per invertire la tendenza negativa in Europa. Ma significa andare controcorrente, come racconta la commissaria Ue Vera Jourova: pure nella “libera” Germania l’idea di nuove regole europee produce insofferenza. «Gli editori tedeschi sono venuti da me con una richiesta molto forte, e cioè: “Non regolate affatto!”», racconta Jourova.

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