Il candidato socialdemocratico a succedere ad Angela Merkel, ministro delle Finanze ed ex sindaco di Amburgo, spiega che è ora di far tornare la socialdemocrazia nella cancelleria di Berlino: si mostra come convinto europeista, ma non lesina critiche alle scelte dell’Unione europea sulla strategia dei vaccini
- «L’Unione europea deve parlare con una voce sola. Solo in questo modo sarà presa sul serio sul piano internazionale, anche nelle trattative con la Russia, la Cina e gli Stati Uniti. Gli stati membri più grandi, come la Germania o l’Italia si portano addosso una responsabilità particolare e ne dovrebbero essere coscienti».
- «Con la decisione sul Recovery fund siamo riusciti a portare a termine uno storico atto di solidarietà. Molti non pensavano che l’Unione europea ne sarebbe stata capace. Io sì».
- «Sarebbe stato un bene se l’Europa avesse ordinato più vaccini, molti più di quanti fossero necessari. Il fatto che ciò non sia accaduto non è scusabile».