- L’Italia ha sete e va a fuoco. Mai come in questi giorni, gli effetti del cambiamento climatico sono avvertiti da tutti, tra caldo anomalo, siccità e incendi. Eppure il governo italiano guida in Europa una battaglia di retroguardia per rallentare le iniziative pro clima.
- Nell’impegno verde, siamo il fanalino di coda. Pur di disinnescare lo stop alle auto a combustione interna entro il 2035, palazzo Chigi fa qualsiasi cosa: spedire mail agli eurodeputati e poi, visto che non funziona, costruire un’alleanza anticlimatica che si trascina dietro Bulgaria, Romania, Slovacchia, Portogallo.
- In sede Ue, Cingolani ha invocato «flessibilità», cioè rinvii, in linea con Giorgetti, che sulle auto dice: «Bisogna saper frenare». La Danimarca ci fa notare che «con la natura non si negozia», e assieme ad altri governi spinge invece per il green. Il clima è il tema attorno al quale si ridisegnano le fratture politiche. L’esecutivo Draghi si posiziona sempre più smaccatamente tra gli anti clima.
Nei giorni della siccità il governo si schiera contro il clima in Europa
29 giugno 2022 • 06:41