STORIE D’EUROPA

Nella Guantanamo polacca dove muore l’accoglienza

  • C’è un anno di nascita assegnato in serie: è il 2003, così da far risultare maggiorenne anche chi non lo è. Ci sono spazi così soffocanti da non rispettare nessuno standard di civiltà, nessuna privacy, manca l’acqua e anche i dottori. Questa è la vita dentro Wędrzyn.
  • Il centro di detenzione per migranti è una vera e propria prigione e qui chi cerca protezione in Ue finisce spogliato della sua storia e dei suoi diritti. Questa è la sorte che la Polonia ha riservato a migranti e rifugiati arrestati al confine con la Bielorussia. 
  • Mentre Varsavia apre le porte agli ucraini in fuga, continua a tenere in trappola gli altri migranti. I minorenni che fuggivano dall’Afghanistan dopo la presa dei talebani si ritrovano insultati dalle guardie. Agli eurodeputati, e non solo, è rifiutato l’accesso. Le scelte sono del governo polacco ma fondi e complicità sono europei.

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