Un’ampia cordata di stati membri Ue stigmatizza il divieto di Pride in Ungheria, ma il governo italiano è tra i pochi che non partecipano. E von der Leyen? Fa poco e con lentezza
Mentre in Ungheria è in corso la più pesante svolta repressiva degli ultimi tempi, c’è qualcosa che non cambia: la fedeltà di Giorgia Meloni ai rapporti con Viktor Orbán e la lentezza, mista a mancanza di volontà politica, di Ursula von der Leyen. I fatti recenti confermano questa tendenza: da una parte c’è l’attuale governo italiano, che isola il paese in sede di Consiglio evitando di supportare la dichiarazione a difesa del libero Pride in Ungheria. Dall’altra c’è la Commissione europea che av



